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Il luogo: la sala Consiliare del Comune di San Giovanni Teatino (Ch). I relatori: una sfilza interminabile di ex. E a tenerli tutti insieme l’ex Radicale, ex portavoce Pdl ed ex amico di Marco Pannella, Daniele Capezzone, che per l’occasione ha presentato un libro. Sì, un libro.

Chi afferma che la destra abruzzese è morta e sepolta si sbaglia di grosso. Anzi: di grossissimo. I personaggi che contano erano tutti in prima fila a pendere dalle labbra dell’amico Daniele. C’era il fascinoso ex presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, crocifisso all’indomani delle elezioni regionali dagli ex An per gli scarsi risultati ottenuti. C’era l’ex consigliere regionale nonché ex sindaco di Castel Frentano ed ex presidente della commissione bilancio, Emilio Nasuti, che si è definito “ex addetto ai lavori attualmente in panchina”. Il sempre abbronzato Emilio ha picchiato duro contro i colonnelli romani:”A Roma scaldate le sedie”. E ancora:”la cosa che mi sconvolge è che si è dato vita ad un soggetto unico e il concetto di destra e sinistra non esiste più da tempo”. Inutili i tentativi di Capezzone, che con gli occhi fuori dalle orbite e con il suo aplomb inglese andato a farsi benedire, tentava di interrompere l’amico di partito per una replica. “Stiamo vivendo una crisi e non sappiamo come uscirne” ha aggiunto Nasuti. Poi l’affondo:”Paghiamo l’affitto per un palazzo Regionale nel cuore di Pescara spendendo 2milioni e 400mila euro l’anno. Conti alla mano in 10 anni potremmo comprarci tutta Pescara. Perché si pagano queste cifre? La realtà è che la politica l’hanno fatta, la fanno e continueranno a farla i burocrati”.  

Finalmente Capezzone riesce a rispondere grazie alla mediazione dell’ex consulente della Casa Bianca nonché ex presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. “Emilio, Daniele deve scappare” ha detto il bel Gianni rivolgendosi al suo ex consigliere. “Deve prendere l’aereo”. Netta l’analisi dell’ex portavoce:”Non flagelliamoci da soli”. Quindi il coltello affilato nella piaga:”Qualcuno ha bisogno anche dell’insegnante di sostegno a Roma ma non tutti”. A chi si riferiva il mitico Daniele? A qualche senatore abruzzese o a qualche portavoce nazionale? Chissà. Comunque l’invito di Capezzone è chiaro:”non spostiamo il focus dalle cose che abbiamo fatto”. Ecco, appunto, non spostiamolo. Che avete fatto?

Prende la parola l’ex vice presidente della Regione, Alfredo Castiglione, che ne ha per tutti:”Renzi fa solo proclami e non ha portato nulla a casa”. Poi l’annuncio shock:”Ora ho molto tempo da dedicare alla lettura e alla riflessione che mi hanno portato a dire che il nostro partito non offre alternative”. Caro presidente se me lo chiedeva gli avrei risparmiato ora di riflessione e lettura. Comunque l’ex assessore alle Attività produttive, incurante dell’aereo di Capezzone che sta per partire, tira dritto verso una seconda riflessione fatta sui libri:”non vorrei che si sta facendo in modo che Forza Italia butti la ciambella di salvataggio alla sinistra per poi creare qualcosa d’indefinito”. È ora, forse, che il caro Castiglione si prenda un periodo di pausa dai libri se gli effetti delle letture sono questi. Però lui una verità la dice:”l’unica opposizione a livello nazionale e regionale, visto che sta facendo man bassa di voti, è la Lega di Salvini. Possibile che l’opposizione sia rappresentata da uno come Salvini” chiede Castiglione. E mentre Capezzone tenta di rispondere, sempre per via dell’aereo che sta per partire, l’ex vice presidente va giù duro contro un ex An del calibro di Mauro Febbo:”Possibile che tutti i giorni si parlava del problema della caccia in Abruzzo con tutti i problemi che ci stavano e ci sono?”. E riferendosi all’attuale presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, dice:”E questi problemi chi li risolverà, un vassallo che sembra uscito da un quadro del ‘500?” 

E meno male che l’evento voleva essere “un’occasione per riflettere su nuove idee, proposte e animare un dibattito positivo e propositivo su un rinnovato programma liberale per affrontare i principali problemi del nostro tempo”. Figuriamoci se voleva essere un incontro di catch.

Comunque Capezzone ha le idee chiare per salvare l’Italia. Ed è riuscito a dirle nonostante l’intervento iniziale di Gianni Chiodi che, tanto per cambiare, si è soffermato sulla riduzione delle tasse che ha portato avanti con il suo esecutivo, rigorosamente ex. 

Vogliono svendere le grandi aziende allo stato cinese” ha affermato Capezzone. “Sottolineo: vogliono venderle allo stato cinese e non ai privati. La cosa da fare immediatamente è vendere palazzi pubblici creando un fondo Italia dove vengono inseriti tutti gli immobili di stato e chi vuole può comprare una percentuale di quel fondo”. Non solo. Per Capezzone bisogna sfidare gli italiani e dirgli:”se credi nell’Italia t’invitiamo a comprare una parte del debito come ha proposto lo stesso Tremonti. E io aggiungo: tale proposta va estesa anche alle aziende”.

Quindi l’invito di Chiodi:”dobbiamo sapere che destra dobbiamo essere: liberale, conservatrice, nazionalista. Durante il mio governo mi sono ritrovato con tante destre che tiravano verso i propri interessi. Non è così che torneremo ad essere credibili agli elettori e alla nostra gente” ha detto l’ex governatore abruzzese.

Esasperato dal dibattito l’ex radicale ed ex consigliere Regionale, Riccardo Chiavaroli, alzando le braccia al cielo ha chiesto all’ex portavoce:”Ci dia un messaggio per ripartire”. E Capezzone:”Bisogna ripartire dalla riforma Costituzionale”. Un simpatizzante dal pubblico sostiene che:”I cittadini risparmiatori tra poco ci picchieranno. Se vogliamo ripartire dobbiamo darci una mossa e dare risposte. Subito.” 

Poi finalmente il pilota dell’aereo di Capezzone è entrato in sala e lo ha prelevato.

Antonio Del Furbo

 

 

 

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