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Una ventenne sospettata di omicidio per aver abortito all’ottavo mese di gravidanza provocando la conseguente morte del piccolo. Una tristissima storia che arriva dall’Abruzzo con pochissime luci e moltissime ombre. Uno dei quotidiani abruzzesi non perde tempo a sguazzare nel torbido fornendo dettagli inutili per l’opinione pubblica ma dannosa per la donna.

Una ventenne sospettata di omicidio per aver abortito all’ottavo mese di gravidanza provocando la conseguente morte del piccolo. Una tristissima storia che arriva dall’Abruzzo con pochissime luci e moltissime ombre. Uno dei quotidiani abruzzesi non perde tempo a sguazzare nel torbido fornendo dettagli inutili per l’opinione pubblica ma dannosa per la donna.

IL FATTO

La ventenne avrebbe deciso di abortire, forse perché costretta, quasi al termine della gravidanza. Secondo gli inquirenti la donna sarebbe accusata di infanticidio, abbandono morale e materiale e, infine, di occultamento di cadavere. La donna avrebbe ricevuto l’aiuto di altre persone.

‘IL CENTRO’ FORNISCE LE GENERALITA’ DELLA DONNA

Il quotidiano abruzzese, in barba al pur minimo senso di umanità, fornisce nome e cognome della ventenne coinvolta nella vicenda. Come mai? Perché? Cosa aggiunge alla notizia?

C’è molta voglia di sangue tra le testate e conosciamo bene il motivo. Ma in certe situazioni, come questa, non si esagera? Forse sì. E chi controlla? Nessuno e anche l’Ordine dei Giornalisti resta in silenzio. Ma si sa, il ventennio del giustizialismo all’italiana ha prodotto i ‘Travaglio’ ma anche e soprattutto l’imbarbarimento dell’informazione.

Questa informazione e questa giustizia non certo renderanno onore alla piccola e innocente vittima.

ZdO 

 

 

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