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La Commissione Europea ci va giù pesante e conferma, in sostanza, che la Regione non è stata in grado di destinare la dotazione finanziaria verso progetti con grande potenzialità di sviluppo.

Antonio Del Furbo

L’Abruzzo è penultima tra tutte le regioni d’Italia nella spesa dei Fondi FESR e FSE con un risibile 0,003% di spesa rendicontata rispetto alla dotazione del programma. ogica conseguenza, ora, è che vengano perse le somme.

Dunque, pare proprio che “bob”, il fantastico megafono usato dal presidente Luciano D’Alfonso, non sia stato in grado di diffondere “il verbo” di colui che già si sente ministro della Repubblica. A chiacchiere.

Le chiacchiere, infatti, stanno a zero (ma anche sotto a volte) quando si tratta di parlare di questioni serie, soprattutto per lo sviluppo della qualità di vita dei cittadini. 

Il quadro, drammatico, svelato dalla Commissione Europea è stato illustrato dal Comitato di Sorveglianza Unico POR FESR Abruzzo 2014-2020 e POR FSE Abruzzo 2014-2020, a cui, ovviamente, D’Alfonso non ha partecipato.   

 

I 231,5 milioni di euro avrebbero dovuto rappresentare un’opportunità per l’Abruzzo. E, invece, la politica non è riuscita a dirottare la somma verso progetti lungimiranti.

Incapace, ovviamente, non è risultata solo la politica. Responsabile, ad esempio, anche il Direttore della gestione dei fondi comunitari (mister plurincarico) Vincenzo Rivera. 

La spesa certificata, intesa come operazioni concluse, raggiunge dopo 4 anni sui 6 di programmazione, percentuali imbarazzanti. Nel caso FSE è stata certificata una spesa di 3,5 milioni di euro sui 142 disponibili.

E pensare che appena qualche giorno fa la Regione aveva annunciato (anche con il megafono Bob) con grande soddisfazione il grande lavoro svolto sulla programmazione dei fondi comunitari.

Non c’è che dire, proprio una bella figura.  

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