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Dopo l’incontro al Comune di Pescara avvenuto tra la marineria pescarese e la regione Abruzzo, si è arrivati ad un accordo.

 http://www.youtube.com/watch?v=jzk1Xe6Jt10&feature=youtu.be

Dopo le dichiarazioni di Chiodi, Mimmo Grosso rappresentante dell’associazione armatori, ha detto di concedere altre 48 ore di tempo alle istituzioni per portare a casa la somma di 650 mila euro relativi al fermo pesca straordinario di marzo e aprile 2013. Oggi il Consiglio regionale emenderà il decreto che assegnerà 450 mila euro alla marineria e i restanti 200 mila euro agli operatori marittimi. 

CASSA INTEGRAZIONE

Altra questione scottante è la cassa integrazione per la quale, Gianni Chiodi, si è impegnato a trovare una soluzione insieme all’Inps per stornare 700 mila euro dai tre milioni di euro vincolati per la marineria di Pescara nell’ambito del Decreto Sviluppo. Lo stesso presidente della Regione, volerà a Bruxelles per accelerare lo sblocco dei fondi destinati alla marineria di Pescara.

SOSPENSIONE IMU E TARSU

Intanto il Comune di Pescara ha deciso di sospendere, fino a marzo 2014, il pagamento dell’Imu, della Tarsu e dell’addizionale dell’Irpef comunale per gli esponenti della marineria di Pescara, dunque armatori, dipendenti, e coloro che sono collegati all’indotto della categoria, che da oltre un anno e mezzo non possono lavorare. Lo ha deciso la giunta comunale. Il sindaco Mascia proporrà la delibera al Consiglio comunale che verrà convocato d’urgenza. Usufruiranno della sospensione gli armatori e dipendenti delle imprese della pesca. In altre parole i versamenti verranno sospesi per ora sino al primo marzo 2014, salvo poi verificare le ulteriori necessità. Oltre l’Imu sarà sospeso il pagamento della Tarsu-Tares, la tassa sui rifiuti, non solo per coloro che sono proprietari di un immobile, ma anche per chi è in affitto; infine sarà sospeso anche il pagamento dell’addizionale dell’Irpef comunale. Un rattoppo fatto ancora con soldi pubblici insomma.

OPERATORI DELL’INFORMAZIONE FUORI

Ancora una volta la marineria ha sbattuto in faccia la porta a cameraman e giornalisti. Un atteggiamento che a noi non piace anche se capiamo perfettamente la gravità della situazione per chi è costretto a vivere alla giornata e senza stipendio. Vorremmo ancora una volta ricordare a Mimmo Grosso & company che, seppur abbiano ottenuto poco, quel tanto lo hanno ottenuto anche grazie all’informazione a cui loro spesso sputano in faccia. Il clima è di tensione e lo sappiamo. Ma vorremmo anche noi il rispetto che lo stesso Mimmo Grosso, dimissionario a giorni alterni, pretende da qualche giornalista. Quei soldi pubblici che prenderanno, oltre ad essere anche nostri, hanno anche il nostro sudore sulla carta.

 

di Antonio Del Furbo

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