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“Volevo vendicarmi” ha detto Giardello agli inquirenti che lo hanno interrogato e da poco fatto condurre in carcere.

Ed era ancora pronto ad uccidere anche altre persone”, con la stessa pistola con cui stamattina ha ucciso tre persone all’interno del tribunale di Milano. Ben 13 i colpi esplosi. Uno destinato anche al pm che, fortunatamente non lo ha raggiunto. L’uomo che ha aperto il fuoco è Claudio Giardiello, 57 anni, immobiliarista accusato di bancarotta il quale, dopo la strage, è fuggito in moto,  ma braccato dai carabinieri di Vimercate (Monza e Brianza). Fermato in un centro commerciale, ha avuto un malore ed è stato trasportato via in ambulanza. Prima di uccidere, Claudio Giardiello sarebbe entrato mostrando un falso tesserino da un ingresso laterale del Palazzo e dalla porta riservata all’accesso di magistrati, avvocati e cronisti. “Mai avrei pensato che fosse così disperato, sono scioccata, non immaginavo che potesse fare una cosa simile” ha detto l’ex moglie di Claudio Giardiello. “Ora devo pensare soprattutto ai miei figli – ha aggiunto la donna – sono loro che devo proteggere dalle conseguenze più drammatiche”.

La società democratica – ha detto il presidente della Repubblica Mattarella – aperta e accogliente, è per sua natura vulnerabile: alle insidie criminali lo Stato italiano risponde con fermezza, sempre nel pieno rispetto delle garanzie costituzionali e dei diritti dell’uomo”

Quel rispetto verso un uomo che, al momento, nessuno pare prendere in considerazione. Eppure, stando ai fatti, Giardiello avrebbe vissuto un’odissea lavorativa e giudiziaria molto pesante. E dell’aspetto umano, evidentemente, pare se ne sia occupata solo Alba Dorata che su twitter ha lanciato una sottoscrizione:“Aiuta Claudio Giardiello che lo Stato ha fatto impazzire”. 

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