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A Bussi le acque continuano a essere agitate. Il caso Bussi, a quanto pare, non conosce tregua e, forse, mai conoscerà una fine visti gli intrecci politici e le lobby coinvolte.

di Antonio Del Furbo



Come abbiamo già raccontato, l’ultima genialità fatta dall’amministrazione locale è quella di un accordo di programma tra Comune, Regione, Ministero dell’Ambiente e Solvay. “Il Comune di Bussi sul Tirino – si legge nell’Accordo – si impegna ad acquisire le proprietà delle aree Solvay e a destinarle ad ogni effetto di legge alla realizzazione degli interventi oggetto della Procedura di Gara e successivamente alla reindustrializzazione”. Un’area, tra l’altro, in cui è stata fatta una gara di appalto per l’assegnazione di ben 45 milioni di euro di risorse pubbliche per la bonifica. Visto che Solvay non è stata responsabile dell’inquinamento di Montedison e la Provincia di Pescara non ha mai individuato i responsabili, il recupero ambientale deve essere eseguito dall’amministrazione pubblica.

Oggi si scopre che proprio il Comune di Bussi sul Tirino ha fatto recapitare una diffida al Ministero dell’Ambiente per via del mancato avvio dei lavori di bonifica di una delle aree inquinate dell’ex polo chimico, ovvero le discariche 2A e 2B di 9 ettari. L’appalto è stato fatto da ormai un anno ma i lavori non sono ancora partiti. Il sindaco Salvatore Lagatta spiega che il Ministero è inottemperante perché non ha provveduto alla stipula del contratto e agli adempimenti necessari a dare inizio alle operazioni di bonifica.

Non si capisce, però, perché Lagatta minacci il ministero visto che proprio il ministero aveva stabilito che i terreni potevano passare al Comune dopo la firma del contratto. E di chi sarebbe la colpa se il contratto non è stato ancora firmato? Sempre il ministero, appena dopo la delibera di giugno della Provincia, sosteneva che la questione era risolta e di non avere più impegni con Bussi. Pare, tra l’altro, che il terreno che il sindaco avrebbe concesso in diritto di superficie a Filippi, non sarebbe mai stato estrapolato dal SIN.

Come se non bastasse, sempre al ministro Costa, è stato inviato un Dossier che sarebbe anche nelle mani della Polizia giudiziaria. Nel fascicolo si fa riferimento alla protezione di beni fondamentali come la Salute e l’Ambiente e si ripercorre le tappe dell’accordo. La Solvay, in qualità di proprietario delle Aree, si impegna a trasferire la proprietà delle stesse, ad un valore simbolico di Euro 1,00 al Comune di Bussi sul Tirino, quale soggetto pubblico individuato dal MATTM. Il Comune, a sua volta, si impegna ad acquisire le proprietà delle aree Solvay e a destinarle ad ogni effetto di legge alla realizzazione degli interventi oggetto della Procedura di Gara e successivamente alla reindustrializzazione. “Il passaggio di proprietà delle Aree Solvay sarà subordinato alla stipula del contratto tra il MATTM, o di ogni altra amministrazione delegata alla gestione della Procedura di Gara, e il soggetto aggiudicatario della stessa, nelle modalità definite dalla legge, dal disciplinare e dalla documentazione di gara così come approvati dal decreto del Commissario Delegato n. 240 del 14.12.2015.” Il passaggio delle aree è avvenuto il 24.05.2018 presso gli uffici di SOLVAY.

Bussi in Movimento, però, produce alcune considerazioni che sollevano dubbi sulla legittimità dell’atto. 

“Nell’accordo con il Ministero – spiega il Movimento – è chiaro e palesemente vincolato il passaggio di proprietà delle aree esterne alla stipula del contratto di appalto non ancora avvenuto; nell’atto si fa riferimento a particelle non inserite nell’accordo di programma addirittura sono stati inclusi 7 capannoni, una ciminiera, una cisterna e alcuni terreni in più e chissà quale altro ecomostro; quindi un Falso in atto pubblico Palese ed incomprensibile; il Certificato di destinazione urbanistica è palesemente falso, in quanto non dichiara che il PRE è scaduto dall’aprile 2016 e torna ad essere valido il vecchio PRG che obbliga la zona, per qualsiasi intervento, ad un piano attuativo di dettaglio, quindi violazione delle norme Urbanistiche e Leggi Regionali e Nazionali”.

Ancora. L’11 luglio del 2018 Lagatta chiede un incontro e sollecita il Ministero dell’Ambiente dichiarando e ammettendo di aver fatto l’atto senza chiarire “che lo stesso è in contrasto con il punto n°4 dell’accordo Ministeriale che subordinava il passaggio a dopo l’avvenuta sottoscrizione del contratto di appalto e ad altre problematiche amministrative.” Sempre il sindaco di Bussi a settembre 2018 torna a sollecitare il ministero ad un incontro chiarificatore e trasmette per conoscenza la nota alla procura della repubblica, dichiarando che se il ministero non interviene possono esserci dei seri problemi di danno materiale ed economico in capo al comune. Lagatta, anche qui, dimentica “che proprio Lui e la sua equipe hanno prodotto atti in modo anticipatorio e non rispettosi delle norme e regolamenti in vigore”.

Lagatta, non contento, scrive al Presidente Vicario della Regione, Giovanni Lolli perché intervenga “per una accelerazione della pratica riferita alla richiesta di finanziamento della FILIPPI FHARM Nel 24.05.2018 si è perfezionato l’acquisto da parte del Comune di Bussi sul Tirino dei terreni di proprietà della soc. SOLVAY SPECIALITY POLYMERS ITALY S.P.A. siti in località Bussi Officine. I terreni acquistati sono quelli restituiti agli usi legittimi con la riperimetrazione/arretramento del SIN. Il Sindaco nelle sue assemblee parla dell’acquisto e bonifica delle discariche 2A e 2B, discariche autorizzate dalla regione Abruzzo con apposito progetto che prevede la chiusura definitiva, e allora per quale motivo bonificarle?”

Sempre secondo il Dossier il sindaco non avrebbe mai nominato il sito bellico “Ex Iprite”.

L’appalto, dunque, andava rifatto perché mancavano i presupposti essenziali ed inderogabili atti propedeutici all’appalto suddetto, quali: “la proprietà dei terreni, è di Solvay e di altri cittadini che all’insaputa si ritrovano le proprietà inquinate da parte delle Soc. che negli anni si sono succedute”. Oltre a questo mancavano anche le somme da stanziare a copertura prima dell’appalto. Tutto in pieno contrasto con il Codice degli Appalti n°50 del 2016.

In merito all’area del SIN di Bussi caratterizzata da un elevatissimo grado di inquinamento protrattosi negli ultimi decenni cosa farà il ministero? Può la SOLVAY, prima di procedere alla cessione delle sue attività presso il sito industriale di Bussi, desistere dagli obblighi previsti dalle vigenti norme in materia di bonifica e/o messa in sicurezza delle aree attualmente di sua proprietà?
“Noi riteniamo – spiega il l’associazione – che ci siano i presupposti per un danno erariale notevole al comune di Bussi Sul Tirino e danni allo Stato per l’eventuale utilizzo di somme pubbliche non dovute. Alla luce della comunicazione del Sindaco di Bussi di cui in premessa decide di Diffidare il Ministero per Inadempienza Noi Chiediamo un intervento del Ministero affinché possa far luce su tali vicende confuse ed in contrasto a nostro avviso, con le Normative Europee e Nazionali e trovare le soluzioni più adeguate che tutelino gli interessi dell’intera Comunità anche mettendo in atto eventuali misure coattive del caso.”

antonio.delfurbo@zonedombratv.it
329.3526266


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