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Un Consiglio comunale, quello di Castel di Sangro, che ha votato una delibera a tutela del territorio e contro i banchieri. Una proposta, tra l’altro, senza precedenti.

“Si tratta di una iniziativa che non ha precedenti in Italia, poiché non si è a conoscenza che altre municipalità abbiano mai assunto un provvedimento contro la politica delle banche che operano sul territorio”. Queste le parole del vice sindaco Caruso che aggiunge:”esiste un particolare squilibrio tra la raccolta del risparmio e la esigua quantità di investimenti operati sul territorio altosangrino da parte degli istituti di credito”. Quindi l’invito agli istituti bancari ad avere una maggiore sensibilità sulla particolare difficoltà per l’economia, invitandole nel contempo ad implementare le risorse derivanti dai risparmi delle popolazioni dell’area, nonché a favorire un maggior periodo di moratoria verso le situazioni di passività degli operatori economici e dei cittadini in generale.

Il Comune propone un organismo per lo studio e la ricerca delle nuove tendenze del mondo del lavoro ed altresì propone lo sviluppo di una cultura volta a finanziare nuove attività nell’area dell’Alto Sangro. “Il consesso civico ha biasimato l’atteggiamento restrittivo delle banche verso il sostegno alle iniziative sociali della città e del territorio” ha concluso il vice sindaco. 

LE BANCHE DEL TERRITORIO

Sono sei le banche presenti nella città dell’Alto Sangro: Banca dell’Adriatico, Banca di Credito Cooperativo di Roma, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo e Unicredit. 

Cosa fanno tutte queste banche se non reinvestono sul territorio e non agevolano le imprese e i cittadini? Forse la solita politica del ‘prendi e trattieni’?

ZdO

 

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