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La denuncia arriva dal consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Domenico Pettinari che ha già presentato un’interpellanza al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso. “La Sanità continua ad essere un settore dove arrivano ingenti somme di denaro pubblico e bisogna tenere alta la guardia” ha aggiunto l’eletto a 5 stelle.

Il Distretto Sanitario di Base della Asl di Pescara dovrebbe servire tutta l’utenza dei paesi limitrofi erogando sia servizi di prenotazione Cup sia visite specialistiche. Invece “lo scenario che ci si presenta davanti è da ospedale da terzo mondo” dichiara Pettinari. “Ambulatori accorpati in un’unica stanza, pavimento sconnesso, strutture gravemente ammalorate, oltre al tetto che rischia di cedere”.

E non è finita. A soli 300 metri dalla struttura, nel 2006, fu costruita una struttura sanitaria che avrebbe dovuto sostituire quella attuale. Avrebbe, in quanto il trasferimento non è mai avvenuto nonostante si siano spese centinaia di migliaia di euro per la realizzazione. E, come se tutto ciò non fosse già abbastanza, l’opera attualmente è in stato di abbandono. Ai fondi pubblici dirottati 8 anni fa per la realizzazione se ne aggiungeranno altri che la Regione Abruzzo dovrà sborsare per la messa a norma. Come mai la vecchia struttura non è mai stata trasferita? Di chi le colpe?

L’allora sindaco di Cepagatti, Michele Cantò, in una relazione del dicembre 2006 descrisse le gravi carenze del DSB, comprese quelle di carattere igienico sanitario. “Lo spostamento del distretto nella Rsa era previsto in accordo con la direzione della Asl” disse all’epoca dopo che l’amministrazione provinciale gli chiese conto di quanto stesse accadendo in riferimento allo spostamento. “È il sottoscritto il responsabile della sanità comunale: la Provincia non ha competenza” mandò a dire ai “compagni” capitanati da Camillo Sborgia, attuale vice sindaco di Cepagatti. “Sul distretto sanitario, con la Asl stiamo mettendo a posto le carte per portare in consiglio la modifica della destinazione d’uso della Rsa da 60 posti letto” aggiunse Cantò. Ad oggi ancora nulla si è mosso nonostante l’inagibilità della struttura e la mancanza, pare, dell’esercizio di attività sanitaria. Da tenere presente che gli ambulatori di Specialistica Chirurgica, effettuano interventi e procedure diagnostiche invasive.

La Asl ammette che, tra le tante carenze, è sprovvisto di servizi igienici, di locali per il deposito di materiale sporco, di fondamentali norme di sicurezza sul lavoro, di pavimenti lavabili e disinfettabili e di, cosa ancor più grave, di un locale per la sterilizzazione e la disinfezione dello strumentario.

Di chi le colpe? E l’allora Consigliera del Pd Marinella Sclocco, ora assessore alle politiche sociali e formazione, che nel 2010 chiese conto a Gianni Chiodi delle responsabilità regionali, si attiverà per la risoluzione del problema? “La struttura della Residenza Sanitaria Assistita di Cepagatti – scriveva Sclocco nell’interpellanza – ha ricevuto un cofinanziamento della ASL di Pescara e della Regione Abruzzo pari a 5milioni di lire per la sua realizzazione”.

La Sclocco passerà la sua l’interpellanza a Luciano D’Alfonso?

ZdO

 

 

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