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Al popolo della rete nulla sfugge, al popolo della rete non la si fa. Antonio Del Furbo

E, come ogni giorno che si rispetti, scatta l’indignazione. Spesso ‘ad personam’, spessissimo ‘ad politicam’, il più delle volte ‘ad animalam’. Oggi, però, nonostante guerre, ‘scie chimike’ e agnellini sgozzati per la Santa Pasqua, l’attenzione è tutta per un arresto, quello di un 30enne chietino. L’indignazione, questa volta, è ‘ad ultras’ e la colpa è tutta di quei giornalisti che nei titoli hanno messo la parola ‘vietata’. “Proiettili e cocaina, in carcere ultrà del Chieti” ha titolato il quotidiano Il Centro, mentre altri come il sito Primadanoi Cocaina nel garage: arrestato ultras del Chieti”. Tutte le altre sulla stessa lunghezza d’onda e, soprattutto, con la parola impronunciabile: Ultras.

Ma perché tanto frastuono?

Le agenzie alle 12.48 hanno battuto la notizia:“Droga: cocaina in garage, arrestato ultrà del Chieti”. Recuperati dai carabinieri, nel pomeriggio di ieri in un garage di Chieti Scalo, quaranta grammi di cocaina, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento in dosi e 37 cartucce calibro 9×21 marca Luger. Le manette sono scattate per un giovane accusato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di munizionamento.

I militari lo hanno pedinato scoprendo che quando era da solo aveva si recava in un garage di Chieti Scalo, ubicato nel seminterrato di una palazzina di recente costruzione. Un comportamento “guardingo” che aveva insospettito i carabinieri a tal punto da far presupporre che il giovane detenesse, all’interno del locale, materiale illecito. Quando è stato fermato per un controllo a bordo della sua Alfa Mito, il giovane era in possesso di 2345 euro in contanti. Con l’ausilio di un cane antidroga del Nucleo Carabinieri Cinofili del Comando Legione Abruzzo, gli uomini dell’Arma hanno poi recuperato lo stupefacente ed il munizionamento sequestrati, entrambi rinvenuti all’interno di un armadio di ferro aperto utilizzando proprio una delle chiavi trovate nell’auto del 30enne. Il giovane è stato associato alla locale casa circondariale.

L’indignazione, per parte del popolo della rete, è scattata quando è stato scritto che il giovane è un:“noto appartenente alla tifoseria ultrà del “Chieti calcio”. Che ci azzecca il tifo per la propria squadra di calcio con lo spaccio di droga? È reato già essere un “ultras” della passione sportiva? Qualcosa non torna in questo modo di fare informazione. Sbaglio?” chiedono da Facebook. E ancora:“Il Giornalista deve fare Cronaca e non Opinione e qui andiamo oltre!”. “Sembra che nella nostra città tutti i fatti di cronaca (nera) siano riconducibili solo ed esclusivamente alla tifoseria. davvero assurdo! altro che faziosità…”.

Dunque, parrebbe che l’informazione sull’appartenenza dell’uomo al settore Ultras del Chieti abbia infastidito, e non poco, alcuni. L’ex assessore alla Provincia di Chieti, Remo Di Martino, commenta:“qualche giorno fa hanno arrestato un giovane a Ortona perché aveva della droga in casa. Bene, nella notizia sul giornale con tanto di locandina era scritto: ‘arrestato candidato della lista civica a sostegno di Di Martino sindaco!’ Per non disperarmi ci sto ancora ridendo.” La notizia che il giovane teatino fosse un Ultras era necessaria alla continenza del fatto? Non lo sappiamo. Sappiamo però che mezz’ora dopo è stato arrestato un altro giovane del pescarese perché nel borsone aveva 160 grammi di hascisc, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi. Oltre al nome e cognome è stato detto che il giovane di Lettomanoppello, è disoccupato.

Forse anche nel caso del giovane chietino si poteva solo dire che era disoccupato. Ciò è più funzionale al fatto che la somma trovata in suo possesso è stata ritenuta più che sospetta dagli inquirenti proprio per questo motivo. 

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