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Il leader del partito di estrema destra abruzzese tuona contro le istituzioni:”Il sistema continua a difendersi come può e lo fa con le sue armi migliori o peggiori”.

di Antonio Del Furbo

Appena ricevuta la notifica dell’atto, Marco Forconi ha diffuso un video sul profilo Facebook in cui ha dettagliato i punti della condanna.

“Questa mattina mi sono visto recapitare questo atto giudiziario, che è un decreto penale, in cui vengo condannato ad una ammenda di 2900 euro in sostituzione di 10 giorni di arresto e 400 euro di multa perché ho condotto una manifestazione non autorizzata”.

La manifestazione a cui si riferisce l’atto è quella del 30 agosto 2015 quando una trentina di forzanovisti pescaresi si radunarono per una marcia silenziosa, con bandiere e striscioni, per protestare proprio contro quel mercatino illegale sgomberato dai militari il 18 maggio scorso alle 4 del mattino

Pescara: il sindaco ordina, la celere sgombera. I senegalesi. (il reportage)

“Corteo che è iniziato sotto il ponte del mare e si è concluso sotto il Comune di Pescara. Assolutamente pacifico dall’inizio alla fine” spiega ancora Forconi. Infatti i militanti sfilarono con polo nera e bermuda mimetici con in testa il messaggio scritto su Facebook sempre da Forconi:“Inquadrati, militari, disciplinati. Ranghi serrati senza lasciare un centimetro al caso. Un corpo unico per le vie di Pescara. Senza autorizzazione, i nostri spazi ce li prendiamo con ogni mezzo, ad ogni costo. Il futuro è il nazionalismo”.

Erano i giorni in cui il Comune cercava una soluzione per i senegalesi (sì, già da allora) tanto da non trovarla e rimandare lo sgombero.

“Ma come ci si è arrivati a quel corteo?” chiede Forconi nel video. “Ci si è arrivati perché la questura continua a negarci il diritto di manifestare, di protestare sul mancato sgombero, il primo che non fu mai attuato, del mercato etnico. Non voglio essere complottista ma appare quantomeno strano che a pochi giorni dallo sgombero, quello vero, mi si è visto recapitare questo atto”.

Dunque il leader abruzzese aggiunge:“A seguito della vergognosa scure penale che si è abbattuta sul sottoscritto a distanza di qualche giorno dallo sgombero del mercato etnico ed abusivo di Pescara; dopo aver trovato la totale ed incondizionata solidarietà dei miei dirigenti, militanti ed amici; vista la necessità di dover dar concreta attuazione alla “forza degli esempi”: rinuncio al pagamento dell’ammenda di euro 2900.00, chiedendo l’applicazione della pena sostitutiva, quantificata in 10 giorni di carcere e 400.00 euro di multa. Loro vinceranno, noi di più.”

E infine due messaggi chiari:

“Vorrei ribadire due passaggi fondamentali. Il primo a qualcuno della sinistra che continua a blaterare su affinità tra me e la polizia. Questo è soltanto l’ultimo di una serie di atti giudiziari dove io ho dovuto affrontare sei processi e ne devo affrontare ancora sette. Il secondo passaggio, invece, è un ‘avviso’ agli organi istituzionali tutti: noi questa guerra la porteremo avanti fino in fondo”.

IL VIDEO

 

{youtube}https://www.youtube.com/watch?v=SW9BXAGgNAA&feature=youtu.be{/youtube}

 

A centinaia gli attestati di stima e di solidarietà per l’attivista. Ne riportiamo alcuni di seguito.

10, 100, 1000 Marco Aurelio Getullio Forconi! Meglio 10 giorni da eroe che 1000 da giudice rosso. Quest’azione non deve cadere nel dimenticatoio, sta girando il pianeta. Ci vorrebbe qualche idea per valorizzarla ora che il dado è tratto” 

 “Viviamo nella dittatura più cruenta e non ce ne accorgiamo. ONORE A TE” 

“Ma varrà la pena di fare l’eroe in questa Italia alla deriva? La Giustizia si occupi di fatti che hanno una vera rilevanza di spregio alle Leggi. Come siamo messi male!”

“E intanto nel mio paese, solo tre giorni fa, quattro rom arrestati dai carabinieri, pregiudicati per simili reati, di cui due arrestati per furto colti con la refurtiva, gli altri due perché hanno minacciato, ingiuriato e cercato il contatto coi carabinieri i quali avevano portato i due ai domiciliari dopo il fotosegnalamento, ebbene ieri uno dei due che ha fatto resistenza era allegramente in circolazione. Sappiatelo. Marco continua così. Un abbraccio.”

“Credo sia il caso che tu dia l’onore a tutti noi di contribuire anche economicamente . Dacci un Iban così fai un fondo cassa perché non si fermeranno. E nemmeno tu.”

“Visto che in quel 30 agosto 2015 non eri solo ma c’ero anche io e altri militanti, ritengo che dovrebbero arrestarci tutti . Nessuno ci ha costretti a spostarci fin sotto al comune. In una città semideserta e senza arrecare disagi a un traffico inesistente. I video a testimoniare la cosa . 

“Se qui vanno trovando il pelo nell’uovo – magari le autorità competenti impiegassero le proprie energie per cose davvero gravi – io mi ritengo colpevole tanto quanto te, Marco. Pure io voglio le ferie forzate nelle patrie galere”.

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