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È una famiglia con grossi interessi patrimoniali che vanno dalle palestre ai centri estetici passando per i ristoranti.

Sull’impero generato dal clan Casamonica sta vedendoci chiaro la Direzione distrettuale antimafia di Roma, che ne sta valutando la ramificazione. La famiglia sinti è accusata di aver creato un’associazione per delinquere di tipo mafioso, con importanti propaggini nell’area sud-est della Capitale. I loro interessi arrivano anche nell’immobiliare: case e ville che poi riaffittano agli extracomunitari.

E, appunto, stando proprio alle verifiche della magistratura, i Casamonica avrebbero creato un impero basato sull’usura e sull’estorsione, regolarmente perpetrate ai danni di imprese con sede nell’area sud est di Roma. Gli inquirenti hanno scoperto numerosi giri di usura e di estorsione “schermati” attraverso società di vendita di automobili. “Scatole vuote” senza neanche una sede fisica ma con centinaia di contratti anomali relativi alla vendita di macchine. Stesse operazioni riscontrate anche nella gestione di una serie di beni immobili – abusivi – sparsi nella Capitale e affittati a extracomunitari.  

Rete di società e prestanome
Le informative investigative parlano chiaro: i Casamonica nascondono molto bene i loro affari. “Non si possono dimenticare l’acquisizione del controllo della discoteca Om Club di via Libetta in Roma, già ex Marylin, azienda appartenente alla Triss Srl, e la cui quota di maggioranza del 66% risultava intestata fittiziamente per il 33% alla Di Marzo Giuseppina, detta Pina, mentre in realtà era di proprietà di fatto del Casamonica Giuseppe (il presunto boss), che la gestiva mediante il figlio Casamonica Guerino, detto Chicco” si legge nei documenti degli inquirenti. 

“Il denaro utilizzato negli investimenti – precisano gli investigatori – era di logica conseguente derivazione dai traffici criminale del clan Casamonica e da una cassa comune gestita da Liliana Casamonica, con diversi depositi di denaro occultati (…) nelle mura degli appartamenti del Vicolo di Porta Furba”.  
 
 
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Fonte: Il Sole 24 Ore
 

I Casamonica rappresentano una delle famiglie criminali più influenti della capitale, con un patrimonio da 90 milioni di euro e almeno mille “affiliati”. Qualche giorno fa gli sono state sequestrate e abbattue 8 ville abusive. Il 17 luglio 2018 inoltre, 31 persone sono state arrestate e altre sei ricercate nel corso una maxi operazione dei Carabinieri del Comando provinciale di Roma contro il clan. Provvedimenti di arresto eseguiti a Roma e nelle province di Reggio Calabria e Cosenza. Ai fermati sono stati contestati reati di traffico di droga, estorsione, usura, concessione illecita di finanziamenti, nonché l’aggravante di averli commessi con metodo mafioso.

Il clan dei Casamonica è uno dei quattro gruppi criminali che gestisce gli affari criminali nella capitale, insieme ai Fasciani, i Senese e il gruppo di Massimo Carminati. L’area di attività dei Casamonica sarebbe soprattutto il sudest di Roma. La famiglia Casamonica ha origini rom abruzzesi e si è trasferita a Roma negli anni Settanta. Da quel momento Vittorio Casamonica ha avuto stretti rapporti con la Banda della Magliana. Una famiglia con forti e ben radicate origini sinti abruzzesi, e hanno contribuito al rafforzamento dei rapporti con altre famiglie della stessa origine, come i Di Silvio, i De Rosa, gli Spinelli, gli Spada e i Cena.

Negli anni, i Casamonica hanno raggiuntoun patrimoniostimato dagli inquirenti intorno ai 90 milioni di euro e, secondo un censimento condotto dalla polizia, il clan può contare su circa un migliaio di uomini. Secondo gli investigatori, le principali attività compiute dal clan sarebbero l’usura, le truffe e il traffico di sostanze stupefacenti. Un ruolo importante nell’organizzazione della famiglia è in mano alle donne, spesso inserite in ruoli di rilievo.  

Tra i beni sequestrati negli anni ci sono state numerose automobili di lusso, come Ferrari, Rolls Royce e Bentley. Il 20 agosto 2015 sono saliti alla ribalta delle cronache nazionali con il fastoso funerale di Vittorio Casamonica, in cui una carrozza barocca trainata da cavalli ha condotto il feretro di fronte alla chiesa e un elicottero ha gettato petali di rosa sulla piazza.

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