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In Umbria non si respira proprio un bel clima dal punto di vista politico. E a confermarlo l’esponente del M5S umbro, ovvero il deputato di Perugia, Tiziana Ciprini: “Per digerire i candidati del Pd ci vorrà il Maalox”. Una dichiarazione che arriva dopo l’accordo raggiunto sul nome dell’imprenditore di Norcia Vincenzo Bianconi.

E il candidato in Umbria Bianconi (Pd-M5S) disse: “no liste pulite” e il governo precedente “ha fatto anche cose buone”

Nelle chat di iscritti e dirigenti si legge di tutto e di più. “Così prendiamo lo zero virgola” o “lasciamo praterie alla Lega che vincerà” racconta un dirigente umbro che quelle conversazioni le ha lette.




La riunione di lunedì sera si è trasformata subito nello sfogatoio di molti iscritti ed eletti che hanno espresso tutta la loro contrarietà all’accordo con il Pd sul nome di Bianconi. Oltre a Ciprini, il volto più noto dei mal di pancia interni è la consigliera regionale uscente Maria Grazia Carbonari, la più votata alle Regionarie del M5S che con le sue lettere anonime ha fatto partire l’inchiesta della Procura di Perugia che ha travolto la giunta Marini. “Sono sempre stata contraria all’accordo con il Pd – dice Carbonari al Fatto – per anni abbiamo fatto opposizione a quel sistema di potere al confine con la legalità e adesso che siamo riusciti a farlo cadere, ci siamo alleati con loro. Per questo molti nostri elettori sono passati al centrodestra e altri si asterranno”. “Se si sta al governo invece ci si prende una responsabilità grossa di fronte agli elettori e non possiamo permettere di lasciare tutto in mano alla giunta senza controllarla, perché a quel punto, se non dovessero cambiare le cose, saremmo corresponsabili del sistema”.

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“Davanti agli atti di giunta non farò la marionetta votando sempre sì con una semplice alzata di mano: appoggeremo la giunta, ma sui provvedimenti valuteremo caso per caso. La mia è un’apertura di credito con occhio vigile, un atteggiamento dubitativo”.

Certo è che i candidati schierati in campo non agevolano la discussione. Sono stati confermati nella lista quattro uscenti seppur non coinvolti dagli scandali: c’è l’ex vicepresidente della giunta Pd, Fabio Paparelli, l’ex presidente e vicepresidente del consiglio regionale (che votò per il ritiro delle dimissioni di Marini), Donatella Porzi e Marco Guasticchi, e l’ex segretario Pd Giacomo Leonelli.

Di admin

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