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Vuoi vedere che i rapporti sono secretati perché il governo, leggendoli, si è accorto che Equitalia e Agenzie delle Entrate hanno calcato troppo la mano nei confronti dei contribuenti?

Intanto, se i governi italiani sono sordi e per anni hanno fatto finta di nulla, finalmente arrivano due organizzazioni internazionali ad occuparsi di questa anomalia italiana. Da una parte l’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che si occupa di studi economici per i paesi membri, dall’altra l’Fmi, il Fondo monetario internazionale che, tra l’altro, si occupa di facilitare l’espansione del commercio internazionale. 

E si saranno chiesti: ma in Italia esiste un’economia di mercato? Le aziende riescono a espandersi?

Gli analisti di Ocse e Fmi hanno prodotto due dossier separati su richiesta proprio del ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan che voleva sapere come funzionavano le agenzie fiscali. 

Gli uomini delle due organizzazioni hanno ascoltato lavoratori, commercialisti, politici, dirigenti attuali ed ex delle agenzie, insomma tutti quelli che hanno a che fare quotidianamente con il braccio armato dello Stato. 
 
E cosa ne è venuto fuori? Non se ne sa nulla. 
Sì perché a quanto pare a sapere cosa c’è scritto nei dossier lo sanno solo Matteo Renzi, Padoan e un’altra decina di fedelissimi. E il governo, a quanto pare, non vuole diffondere i dati. Per quale motivo? 
 
Eppure a chiederlo è stato proprio il governo che in un comunicato stampa del 14 ottobre scorso annunciava:

A seguito della riforma fiscale attuata dal Governo tra il 2014 e il 2015, in virtù della delega del Parlamento, il ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan intende promuovere l’implementazione operativa dei principi che hanno ispirato la delega: un rapporto rinnovato tra contribuente e amministrazione fiscale, basato sulla fiducia e la collaborazione, orientato a incrementare il livello di adempimento spontaneo e prevenendo il contenzioso tributario.

 A tal fine il ministro ha conferito al Fondo Monetario Internazionale (FMI) e all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) l’incarico di individuare tra le esperienze internazionali buone pratiche che potrebbero essere adottate anche dalla nostra amministrazione fiscale. La missione del FMI comincia oggi, mentre la missione dell’OCSE si svolgerà tra qualche settimana. Alle missioni partecipano anche esperti internazionali in materia di amministrazione fiscale. Missioni analoghe sono state richieste al FMI anche nel 1999, quando furono istituite le agenzie fiscali, e vengono richieste nuovamente oggi, in occasione di una riforma dell’amministrazione fiscale che consente di contrastare meglio che in passato l’evasione, grazie a un approccio che pone grande attenzione alla prevenzione dei comportamenti illeciti e alla promozione degli adempimenti spontanei. Gli incontri coinvolgeranno le agenzie delle Entrate e delle Dogane, la Guardia di Finanza, Equitalia, Sogei.”

E a scendere sul peide di guerra sono anche Assoutenti, Codici e Casa del Consumatore che chiedono al governo di diffondere questi dati.

“Il Governo renda pubbliche le Relazioni sulle agenzie fiscali in Italia redatte da Ocse e FMI”

Le associazioni rincarano la dose e si dicono pronte a fare pressioni sul parlamento al fine di istituire Commissione d’inchiesta sugli abusi delle agenzie per la riscossione dei tributi. 

Alcune indiscrezioni rivelano che i due rapporti si soffermerebbero sulle attività degli ultimi quindici anni delle Agenzie. Anni in cui nelle loro mani si è concentrato un potere enorme e incontrollabile. Da accertatori di evasione si sono trasfromate in micidiali macchine di condizionamento delle norme fiscali. E Nicola Porro scrive:

“Nel rapporto Ocse si dice che il comportamento dell’Agenzia delle entrate nei confronti delle grandi imprese, nell’accompagnarle al rispetto delle norme, e nella eventuale riscossione dell’evaso è ben fatta, secondo gli standard internazionali. Ciò che proprio non funziona è il resto: presunzioni tributarie sui ricavi dei piccoli, attività di accertamento troppo dure, contenzioso sbilanciato a favore del pubblico. Insomma ciò che da anni tutti noi sappiamo.”

Insomma una macchina da guerra spietata con i deboli e corrette con i forti.

I rapporti di Fmi e Ocse fanno paura ed è meglio, per ora, tenerli secretati. Però renzi qualcosa lo ha detto. 

Stiamo riorganizzando le agenzie. E secondo me al 2018 Equitalia non ci arriva mica”.

“La riorganizzazione di questo sistema prevederà un modello del tutto diverso. Ci stiamo lavorando con il ministro Padoan, con la direttrice dell’agenzia delle entrate Orlandi e con il direttore di Equitalia, per avere un sistema a disposizione del cittadino, e non un sistema vessatorio del cittadino”.

“Riorganizzare il sistema delle agenzie, semplificando e lavorando molto sulla rivoluzione digitale. Ad esempio basta una notifica per ricordare di pagare qualcosa anziché una raccomandata che poi magari non arriva. Nei prossimi mesi con i decreti attuativi della pa ci saranno novità che aiuteranno i cittadini ad avere più fiducia nella pubblica amministrazione”.

E la Orlandi non riconfermata è già una buona notizia. Evidentemente il terreno è bollente.

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