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Dopo il blitz dei quattro fittiani che hanno inserito un emendamento per bloccare Flixbus, il Milleproroghe ha incassato la fiducia anche alla Camera e quindi diventa legge. Ora, però, c’è una novità positiva per gli utenti della startup tedesca.

Il pressing dei deputati, di maggioranza (il pd Boccadutri e Mazziotti di Ci) e di opposizione (Capezzone di Direzione Italia), ha convinto il governo a fare retromarcia sull’emendamento “contra aziendam”:

“Il governo ci ha dato ragione” ha annunciato il relatore al Milleproroghe Andrea Mazziotti di Civicie Innovatori. “Sarà superata la grave forzatura fatta al Senato. In questi giorni si è parlato molto della protesta dei tassisti e meno della norma anti Flixbus che voleva cancellare il diritto di tanti consumatori a viaggiare su autobus lowcost. Ho chiesto al governo di cancellare questa norma e il governo ci ha dato ragione: sarà abrogata al primo provvedimento utile”.

La pietra dello scandalo: il Comma 2-bis dell’articolo 9 del Milleproroghe. Gli ordini del giorno ricordano che…

“Oltre a prorogare il termine per l’approvazione del Piano nazionale di mobilità sostenibile, modifica il comma 3 dell’articolo 3, del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 285, restringendo l’accesso al mercato nell’ambito dei servizi automobilistici di linea interregionale di competenza statale”.“La nuova formulazione approvata al Senato – che modifica una norma, in vigore dal gennaio 2006 e mai cambiata in questi dieci anni – danneggia nella sua attuale versione una compagnia di servizi di linea interregionale che da un anno e mezzo opera sul territorio nazionale attraverso piattaforma web, con un modello di business innovativo che coinvolge 50 aziende di trasporto e riscuote il successo di una numerosa clientela (quasi tre milioni di viaggiatori)”.

L’Autorità garante per la concorrenza aveva la dato già ragione a Flixbus a gennaio scorso, rispondendo a una richiesta di parere del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il quesito era relativo a un esposto inviato al MIT da un concorrente di Flixbus che lamentava la politica tariffaria di alcuni nuovi operatori esteri. Il Garante aveva così risposto:

“Ogni eventuale vincolo normativo o regolamentare alla libertà tariffaria delle imprese sarebbe in aperto contrasto con i principi e le norme a tutela della concorrenza”. 

Boccadutri:“Grave errore approvare l’emendamento”

Per Sergio Boccadutri “è stato un grave errore, a cui il Governo si è prontamente impegnato a rimediare quanto prima, anche per non incorrere nel rischio di una procedura di infrazione europea oppure una censura da parte della Corte Costituzionale”.

Sono “norme lesive di alcuni principi cardine del nostro ordinamento posti a presidio dell’attività di impresa e del libero gioco concorrenziale; violano il principio della certezza del diritto, pregiudicano gravemente il legittimo affidamento degli operatori economici sulla normativa vigente, e violano la concorrenza nel settore dei servizi automobilistici regionali di competenza statale, riducendo l’offerta di servizi ai passeggeri”. 

La Camera ha accolto gli ordini del giorno

Sono stati accolti tutti e tre gli ordini del giorno presentati da Boccadutri, Mazziotti e Capezzone, che impegnano la Camera:

“ad adottare ogni atto normativo utile, per rimuovere ogni ostacolo alla piena attività di soggetti già attivi sul mercato dei servizi automobilistici di linea interregionale” 

Flixbus:“Buon segnale”

“Un segnale che ci spinge a credere in questo Paese” ha commentato l’amministratore delegato di FlixBus Italia, Andrea Incondi

 

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