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Pietro Esposito era a casa della sorella ed è lì che è stato braccato dalla squadra mobile di Pescara per essere ricondotto in carcere.

Pietro Esposito era a casa della sorella ed è lì che è stato braccato dalla squadra mobile di Pescara per essere ricondotto in carcere. Da ieri sono continuate su tutto il territorio nazionale le ricerche dell’uomo. Hanno partecipato tutte le forze dell’ordine alle ricerche di Pietro Esposito, 47 anni, l’ex pentito della camorra evaso dal carcere di Pescara nella giornata di sabato, quando è uscito accompagnato da un familiare, avendo usufruito di un permesso orario, e ha fatto perdere le tracce. Lo hanno cercato polizia e carabinieri, che hanno diffuso la foto dell’evaso, mentre la squadra mobile di Pescara, diretta da Piefrancesco Muriana si è dovuta occupare delle indagini. Esposito stava scontando una pena per evasione dai domiciliari e sarebbe tornato libero a giugno dell’anno prossimo. L’ex collaboratore di giustizia, che negli anni passati aveva terminato di scontare le pene per vicende di sangue e viveva nel pescarese, è stato arrestato il 24 settembre 2011 per una rapina in abitazione. Lo hanno fermato con due complici i carabinieri del Nucleo operativo ed è finito in carcere. Poi, il 31 marzo 2012, gli sono stati concessi i domiciliari ma si è reso responsabile di evasione e il 18 aprile è finito di nuove in carcere per evasione. Quello di cui ha beneficiato sabato non era il primo permesso. Anche ad agosto si era assentato dal carcere ma aveva fatto regolarmente rientro. A seguito dell’evasione il carcere ha annullato una manifestazione in programma domenica proprio nella casa circondariale, il Festival della melodia, aperto ai detenuti. 

Ricerche anche a Napoli

Polizia e carabinieri di Napoli hanno cercato eventuali tracce di presenza di Pietro Esposito, detto Kojak. 

La cattura a Forlì a casa della sorella

Pietro Esposito è stato catturato a Forlì in mattinata dal personale della squadra mobile di Pescara, diretta da Pierfrancesco Muriana, nel corso di una operazione congiunta con il personale della questura del posto. Era ospite a casa della sorella. 

Il ministro Cancellieri riferisce alla Camera sull’evasione di Gagliano

«Sia il magistrato di sorveglianza che il carcere erano a conoscenza dell’ampio curriculum criminale di Bartolomeo Gagliano» ha detto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri riferendo del caso del killer evaso dal carcere di Genova. Aggiunge, inoltre, che sull’accaduto:”ha disposto che venga condotta una completa indagine conoscitiva”. Il Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, oltre ad aver disposto “indagini interne volte ad accertare la dinamica dei fatti”, ha avviato “un’azione disciplinare” nei confronti del direttore del carcere di Marassi “in relazione alle inopportune e intempestive dichiarazioni rese alla stampa”. 

ZdO
 

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