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Il presidente della regione Molise è contrario alla macro regione Marca adriatica, mentre è favorevole alla gestione unitaria di servizi sovraregionali.

«Non siamo stati eletti per chiudere il Molise – ha detto Frattura – me per dare prospettive di sviluppo al nostro territorio». Nei giorni scorsi il parlamentare abruzzese del Pdl, Paolo Tancredi ha presentato una proposta di legge per riunire Marche, Abruzzo e Molise in una sola entità amministrativa, come nel progetto degli anni novanta della Fondazione Agnelli. «Nell’era dei social network – sottolinea Tancredi – tutto si riduce a ‘mi piace’ e ‘non mi piace’. Ma chi ha responsabilità di governo ha l’obbligo di approfondire la tematica, che è seria. Il problema non è quale sarà il capoluogo di regione, perché così costruiamo una casa cominciando dalle tappezzerie». Il parlamentare punta l’indice sull’attuale regionalismo: «Gli enti locali hanno i problemi della sanità, sono incapaci di essere efficaci in Europa e di spendere le risorse, e così via. Le Regioni hanno una attribuzione di competenze legislative enormi, che non sono state in grado di portare avanti per il loro stesso nanismo. Parliamo di realtà istituzionali, legislative e amministrative per dare più efficienza al territorio». Ma a quella che è molto di più di una semplice provocazione del parlamentare abruzzese, il presidente del Molise risponde freddamente: «Io credo che, se governata bene, anche un piccola regione come la nostra abbia la sua prospettiva. In questo contesto – aggiunge Frattura – rientra anche il ragionamento sulla razionalizzazione di alcuni servizi e sistemi che si possono integrare». Ci piacerebbe capire quale sia l’idea di sviluppo che Frattura ha per il suo Molise.

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