Spread the love

Tedeschini:«Il mio è un giornale antifascista e la colpa di questa informazione è di Berlusconi».

Mai toccare un giornalista oppure criticarlo: potrebbero ricadere addosso di chi lo fa fulmini e saette. La lobby giornalistica è come “la famiglia”, una comunità di uomini e donne di varia estrazione politica che, grazie alla politica, occupa poltrone, tv e Consigli d’amministrazione. Chi dice il contrario sa di affermare il falso perché, come è accaduto spesso in questi ultimi anni, tanti giornalisti si sono “sacrificati” per la politica posando per i manifesti elettorali di Pd e Pdl. La lista dei nomi e cognomi sarebbe troppo lunga e preferisco non farmi del male ad elencarli e a rileggerli tutti. Spesso chi fornisce delle riflessioni sul livello d’informazione che abbiamo in Italia viene additato come chi vuole assoggettare i giornalisti al potere politico. I grandi direttori affidano la loro difesa al proprio curriculum professionale oppure attribuendo a chi muove delle critiche, scarsa conoscenza dei mezzi di comunicazione. Proprio ieri, durante un convegno organizzato da Codici Abruzzo sul tema:”La legge è uguale per tutti” a cui hanno partecipato, tra gli altri, Gianluca Vacca del M5S, Nicola Trifuoggi e Mauro Tedeschini, direttore de “Il Centro”, l’ennesimo giornalista ha tuonato contro l’Onorevole Vacca per difendere la categoria dagli “attacchi” politici.                 

Gianluca Vacca:«L’Italia è al 57esimo posto per libertà d’informazione

L’Onorevole affronta il tema della legalità partendo da un’analisi sociale e politica portando come esempio la storia di Luciano D’Alfonso. «Un uomo che ha raccontato ai giudici di aver campato grazie ai soldi della madre per me dovrebbe nascondersi e ringraziare di essere stato assolto. Invece lo vediamo molto attivo in politica con al seguito lo stuolo di politici e persone che, probabilmente sono, gli stessi che hanno contestato Berlusconi per i suoi processi». Ci va giù duro Vacca al punto da dare la colpa all’informazione per questo scandaloso atteggiamento dei potenti di turno. Tedeschini, seduto alla parte opposta di Vacca, inizia ad agitarsi e, forse, a non condividere le frasi appena dette. L’Onorevole però affonda la lama e continua a chiedersi come mai un quotidiano come “Il Centro” pontifichi, insieme ad altri organi d’informazione, D’Alfonso che altro non è che un politico più o meno come Berlusconi per quanto riguarda i processi. Insomma, secondo Vacca, da una parte si assiste alla celebrazione di un uomo dall’altra all’affossamento mediatico dell’altro. Non dimentichiamo, infatti, la campagna politica che il gruppo “L’Espresso” ha condotto e continua a condurre nei confronti di Silvio Berlusconi. Stranamente però la sinistra da questa logica giornalistica non pare essere coinvolta.

Tedeschini:«Il mio è un giornale antifascista»

Il direttore de “Il Centro” chiede il diritto di replica durante il convegno per rispondere a Vacca. «De Benedetti, il mio editore, mi ha sempre detto di fare il giornale che voglio. L’unico avvertimento che mi ha dato e di non farlo fascista» ha detto Tedeschini. Poi continua:«Io non mi permetterei mai di dire che siccome voi siete parlamentari allora andate a fare i festini ad Arcore» aggiunge il direttore e continua:«così come voi non dovreste dire che tutti i giornalisti sono uguali». Insomma, come dire: voi buttate fango su di me ed io butto fango su di voi. Alla fine Tedeschini tuona:«Non dimentichiamoci che il conflitto d’interesse è di una persona ed è colpa sua se abbiamo questo tipo d’informazione in Italia».

Concludendo

Diciamo che se Tedeschini avesse scelto di fare l’avvocato piuttosto che il magistrato non avrebbe avuto una carriera splendente. Ricorderei al direttore che gli eletti possono pretendere una risposta a delle domande sull’informazione e anche argomentare delle analisi, a nostro giudizio, pienamente condivisibili. Quando l’Onorevole Vacca afferma che l’Italia è un paese semilibero dice il vero e mi dispiace che non abbia ricordato a Tedeschini che il Gruppo l’Espresso non è certamente amministrato da Silvio Berlusconi essendo,quindi, completamente responsabile del livello d’informazione che abbiamo in Italia. I conflitti d’interesse c’entrano nella maniera in cui anche il Gruppo l’Espresso sceglie i suoi giornalisti. Sappiamo per caso come vengono scelti i direttori dei quotidiani del gruppo De Benedetti? Sappiamo per caso come vengono selezionati i giornalisti? Vorremmo saperlo anche perché parte degli introiti del colosso editoriale vengono dai finanziamenti pubblici. E poi, sinceramente, il fatto di campare di giornalismo da trent’anni non vuol dire assolutamente nulla. Anzi sì, vuol dire che si è campati troppo ed è il momento di farsi da parte. Professionalmente.

 

di Il Precario

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Segnalaci la tua notizia