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Non si capisce se è tutto merito del governo Renzi o se i ‘meriti’ vanno equamente distribuiti tra le passate legislature.

L’altra ipotesi potrebbe essere che nei tribunali c’è scarsa voglia di lavorare ma, a quanto pare, non è così. Nella comunicazione fatta dal presidente della sezione civile della Corte d’Appello dell’Aquila, si rileva che:“a causa del sovrapporsi di ruoli appartenenti a magistrati non più in servizio” e che:“i ruoli dell’udienza risultano composti da un esorbitante numero di cause” dispone che:“la cause contenziose ordinarie” fissate al 28 aprile 2015, di iscrizione successiva al 2010, “siano rinviate all’udienza del 25/10/2016”.

Niente di nuovo insomma. Tra l’altro proprio la Commissione Europea sullo EU Justice Scoreboard 2015 ha rilevato che i tempi medi dei processi in Italia sono di 608 giorni. Un numero che piazza il Bel Paese al terzultimo posto nella classifica Ue dei paesi membri per lunghezza dei processi di prima istanza civili e commerciali. E il peggiormento è costante: 493 giorni nel 2010 e 590 nel 2012. Peggio dell’Italia solo Cipro e Malta. Nel rapporto è stato valutato anche la “percezione di indipendenza” del sistema giudiziario che in netto peggioramento.  

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