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L’intenzione dei medici è quella d’interrompere la collaborazione per la somministrazione del trattamento con il metodo di Davide Vannoni. Una sospensione “fino a data da destinarsi” ritenuta “doverosa”, in attesa del parere ufficiale del nuovo comitato scientifico nominato dal ministero della Salute dicono dagli Spedali.

L’intenzione dei medici è quella d’interrompere la collaborazione per la somministrazione del trattamento con il metodo di Davide Vannoni. Una sospensione “fino a data da destinarsi” ritenuta “doverosa”, in attesa del parere ufficiale del nuovo comitato scientifico nominato dal ministero della Salute dicono dagli Spedali.

L’annuncio l’ha dato il commissario straordinario dell’ospedale, Ezio Belleri, durante l’audizione alla commissione Igiene e sanità del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva su Stamina.

Belleri, tra l’altro, sottolinea che i trattamenti sono interrotti anche per l’assenza della biologa di Stamina che opera nei laboratori della struttura.

36 PAZIENTI IN CURA

L’ospedale di Brescia ha in cura ben 36 pazienti con il metodo Stamina e 147 in lista d’attesa. In tutti i casi ci sono stati miglioramenti ma in tanti, tra cui giornali e media, hanno sempre riportato un’unica versione: “nessun miglioramento concreto”.

CIARLATANI E PAGLIACCI

“Nella vicenda Stamina i ciarlatani ci sono davvero e sono anche numerosi”. Ne è convinto Felice Massaro, giornalista e nonno del piccolo Federico Mezzina affetto dal morbo di Krabbe.

“Sono coloro che hanno parlato di HIV, di mucca pazza, di dosi per topi, di cellule che non sono cellule, di cellule che vengono iniettate nella testa, di cellule che per nessuna ragione al mondo possono trasformarsi in neuroni nonostante le evidenze scientifiche (chiedetelo a Eva Mezey), di autosuggestioni. Sono riusciti a stancare e umiliare l’equipe medica di Brescia.
Cari ciarlatani e pagliacci – continua Massaro – la corda l’avete tirata troppo. 
E Lei, Cattaneo, insieme alla Presidente della Commissione Sanità (già sicura che Brescia sarà chiusa), ha superato qualsiasi limite.
Lei, quando parla di queste malattie neurodegenerative e sostiene che ‘La scienza c’è ed è viva’, dice il falso. La scienza non c’è e la smetta.
Lei non ha il diritto di disporre della vita dei nostri figli. Stia certa, non staremo con le mani in mano”.

 
LO SCIOPERO BIANCO

A gennaio scorso, Tiziana Massaro a nome suo e di altre 16 famiglie del ‘Movimento per le cure compassionevoli’, diffidò a interrompere lo sciopero bianco dei sanitari del nosocomio lombardo. I camici bianchi, decisero di sospendere le terapie a base di cellule staminali col metodo Stamina chiedendo all’azienda di autorizzarli per ogni singolo a paziente. L’azienda ripassò la palla al mittente invitando tutti i medici a comportarsi secondo coscienza.

OMICIDI DI STATO

Davide Vannoni è secco sulla vicenda del blocco:”Sono omicidi di Stato” dice l’ideatore di Stamina. “I malati in cura hanno tutto il diritto di proseguire le terapie: lo hanno stabilito 180 sentenze della magistratura”, insiste. E aggiunge: “Credo che lo stop deciso agli Spedali Civili non conti niente, i malati andranno lì con i Carabinieri per far rispettare la legge”.

Marino Andolina, vice presidente Stamina Foundation, procede sullo stesso pensiero di Vannoni:”Gli Spedali vogliono fermare tutto questa volta con la scusa di aspettare l’opinione del nuovo comitato di esperti del ministero. Cosa c’entra la sperimentazione prevista dalla legge 57/13 con le sentenze dei giudici per una terapia compassionevole ai sensi del DM 5/12/2006?”. E annuncia: “A Milano avremo l’occasione per attivarci anche contro questo nuovo tentativo di uccidere i nostri bambini”. 

VANNONI SCENDE IN POLITICA CON TOTO

Davide Vannoni, intanto, nel giorno della sua prima udienza al tribunale di Torino sulla vicenda del contestato tentativo di ottenere dalla Regione Piemonte un finanziamento di mezzo milione di euro, si prepara anche a scendere in campo alle europee “per riuscire a cambiare dall’Europa, facendo pressione sul nostro Paese, nel rispetto e nell’interesse dei pazienti”.

Come già avevamo scritto, a chiedere a Vannoni di scendere in campo è stato Carlo Toto, imprenditore abruzzese eletto alla Camera dei deputati nelle liste del Pdl nel 2008, passato al Partito liberale e all’Alde, l’Alleanza dei liberaldemoratici per l’Europa presieduta dall’ex premier belga Guy Verhofstadt. Scandaloso fu in quell’occasione l’atteggiamento di Luciano D’Alfonso, candidato del centrosinistra alla Regione Abruzzo e amico dello stesso Toto, che ignorò completamente la presenza di Vannoni in conferenza stampa.

“Cosa non secondaria è che bisogna togliere le staminali dal quadrato dei farmaci e riuscire a salvare le vite di molti europei. Lo farei non come politico perché non lo sono, ma perché c’è una battaglia da portare avanti: quella dei malati e di chi ha la speranza di vita, di chi lotta con grande forza. Daniele Toto e Claudio Morganti -continua Vannoni- sono due persone che mettono davanti il bene e la salute dei bambini, ecco perché mi rivedo nel loro progetto”. Morganti conferma: “Abbiamo chiesto la disponibilità al Professor Davide Vannoni e con lui c’è un discorso molto ben avviato. Riteniamo che questa possibilità possa concretamente trasformarsi in una opportunità”.

Antonio Del Furbo

 

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