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Nonostante gli accordi segreti tra Pd e Pdl, Franco Marini per il momento non viene “ricollocato” nemmeno al Quirinale. 

Franco Marini ha ottenuto 521 voti nel primo scrutinio. Seguono Rodotà con 240 voti, Chiamparino 41, Prodi 14, Bonino 13, D’Alema 12, Napolitano 10, Finocchiaro 7, Cancellieri 2, Monti 2. I voti dispersi sono stati 18, le schede bianche 104, le nulle 15.

Quindi il vecchio della politica ed esponente della prima Repubblica non ce l’ha fatta ad essere “riassunto” dalla politica. L’esponente del Pd non ha raggiunto infatti la soglia dei due terzi dell’assemblea dei ‘grandi elettori’. Per l’elezione del presidente della Repubblica sarà necessaria una seconda votazione, dove saranno comunque necessari almeno 672 voti. Franco Marini ha superato quota 504 (sufficiente per il quarto scrutinio), ma ben lontana dalla soglia necessaria di 672 voti del primo scrutinio. Il Pd, intanto, ha dichiarato che al secondo scrutinio voterà scheda bianca. Lo si apprende da fonti parlamentari. Sandro Bondi intanto si dice allarmato perché tutto questo dimostra che:«c’è un fronte trasversale che punta a far saltare ogni ipotesi di governabilità e di stabilità del nostro Paese in un momento così drammatico. Penso che di fronte a questa posizione distruttiva, tutte le forze che sostengono Franco Marini hanno il dovere di sostenerlo fino in fondo avendo comunque una maggioranza di responsabilità nazionale». 

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