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Il giorno prima della forte scossa di terremoto avvenuta il 30 ottobre, abbiamo pubblicato un video girato all’interno dell’Istituto Tecnico Industriale di Lanciano, in cui si vedevano chiaramente alcune crepe. Ci siamo chiesti: è normale che una scuola, ridotta in simili condizioni, rimanga agibile?

di Antonio Del Furbo

Secondo le autorità competenti la risposta è sì. La situazione, a essere precisi, non riguarda solo l’Itis ma anche altre scuole lancianesi come, ad esempio, l’Istituto Mazzini, il De Giorgio e altri segnalati dai nostri lettori.

Laura scrive:

“Al De Titta le scale esterne di sicurezza ridanno al primo piano dell’edificio e in questo modo non sono considerate affatto esistenti. Gli studenti cosa dovrebbero fare in caso di pericolo? Escono dal pericolo per rientrarci?”.

E Mattia aggiunge:

“Io frequento il liceo scientifico e sono nella parte relativamente più nuova dell’Istituto. Eppure nella mia classe c’è una grande infiltrazione d’acqua che parte dal soffitto fino a raggiungere il pavimento. Nel mese di settembre-ottobre, con le piogge abbondanti di quel periodo, siamo arrivati al punto di trovare il pavimento della classe completamente allagato. Inoltre venerdì abbiamo notato che sul muro è comparsa della muffa, e neanche poca. Mi sembra davvero inconcepibile dato che, come ho già detto, si tratta della parte “nuova” della scuola…”.

Nonostante le forti preoccupazioni degli studenti e delle loro famiglie, il sindaco presidente di Provincia, Mario Pupillo il 26 ottobre, in seguito alle scosse registrate in quelle ore, dispone la chiusura delle scuole per il giorno dopo.

“In seguito agli eventi sismici registrati nelle ultime ore ho disposto con ordinanza la CHIUSURA TOTALE delle Scuole di ogni ordine e grado di Lanciano per la giornata di domani giovedì 27 ottobre. La decisione è assunta precauzionalmente per consentire ai tecnici di effettuare dei sopralluoghi al fine di verificare lo stato dei luoghi delle Scuole e degli Edifici pubblici.”

A ventiquattr’ore di distanza il suo vice, Pino Valente, chiarisce:

Le verifiche eseguite dalla squadra di tecnici comunali in via straordinaria a seguito degli eventi sismici di ieri hanno dato esito negativo. Pertanto, le scuole di ogni ordine e grado saranno regolarmente aperte domani venerdì 28 ottobre”.

Per i tecnici è tutto a posto:

“I tecnici hanno effettuato sopralluoghi, dalle prime ore del mattino, per verificare le strutture degli edifici scolastici, che sono state chiuse nella giornata di oggi (27.10.2016) su mia ordinanza, proprio per permettere ai tecnici la verifica, in assenza sia degli alunni che del personale docente e non docente, di eventuali danni subiti dalle due forti scosse di ieri sera.”

Noi avevamo posto qualche domanda come, ad esempio, 

“Nei cassetti del preside o del sindaco c’è il certificato di relazione geologica e geotecnica? E quello di agibilità statica? E ancora: chi è il responsabile del servizio di prevenzione e protezione? Come vengono fatte le prove di evacuazione?”.

Purtroppo, il giorno dopo il nostro articolo, alle 7.41 del 30 ottobre una scossa di magnitudo 6.5 ha fatto tremare il centro-Italia. Nonostante tutto, Valente ha risposto sul Centro:

“Si evince che non ci sono danni sulle strutture portanti degli edifici”.

E poi aggiunge:

Lunedì manderò tuttavia ulteriori sopralluoghi”.

E perché fare altri sopralluoghi se è tutto a posto?

Ma a chiarire ogni dubbio (si fa per dire) ci pensa proprio il preside dell’Itis, Gianni Orecchioni:

“Le crepe non sono comparse, erano già esistenti e adeguatamente segnalate.

E infatti nessuno ha detto che quelle crepe sono apparse in seguito a eventi sismici. Ma Orecchioni precisa ancora:

“Quella mostrata nelle immagini è un’area chiusa già da tempo e già segnalata alla Provincia. Si tratta di una zona che non utilizza nessuno e che porta ai bagni nei quali non facciamo entrare nessuno da tempo.”

A fargli eco anche il tecnico della Provincia:

“le crepe visibili nel vano sottoscala e nei bagni attigui denotano un cedimento fondale delle tamponature ma non della struttura. La scala in cemento armato è intatta. Le lesioni nei servizi igienici riguardano le tramezzature, che si sono staccate dalla struttura portante.”

Peccato che, a quanto pare, l’area sovrastante l’aula chiusa non sia chiusa. In altre parole la stanza sovrastante l’aula sotterranea a cui nessuno può accedere è aperta e i ragazzi ci accedono da una scala antincendio.

Il video

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La domanda (che si aggiunge alle altre) è: esiste una pericolosità per gli studenti in questo caso? Se un’aula è chiusa perché non sicura, il piano di sopra è sicuro?

E poi, il 1.653.000,00 euro destinati all’Istituto Magistrale “De Titta” di Lanciano per gli interventi di manutenzione a cosa sono serviti?

E i 300mila euro finanziati nel 2013 con un mutuo della Cassa depositi e prestiti per il completamento di opere edili e impiantistiche al piano terra dell’immobile a cosa sono serviti?

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