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Dunque, in Umbria, e soprattutto a livello nazionale, i 5 stelle insieme ai nuovi alleati del Pd tirano un sospiro di sollievo. Diciamo che, comunque, il piano B era già pronto tant’è che appena giunto il rifiuto di Francesca Di Maolo, presidente dell’istituto Serafico, i giallo-rossi hanno subito offerto la poltrona di governatore dell’Umbria aVincenzo Bianconi, imprenditore di Norcia, presidente di Federalberghi Umbria, un lungo impegno civico nel dopo-terremoto.

“Una candidatura fortissima, che viene dal mondo produttivo di una regione operosa”, ha dichiarato Nicola Zingaretti. Luigi Di Maio, invece, già lo chiama “Vincenzo” nel comunicato con cui annuncia che il candidato verrà entusiasticamente sostenuto dai Cinque Stelle: “L’Umbria può ripartire da Vincenzo, da quei luoghi che sono stati segnati dal terremoto. Noi ci siamo e lo sosterremo con lealtà in campagna elettorale”.




Insomma, il nuovo brand su cui si punta per far dimenticare il passato è il terremoto. Di Maolo e Bianconi erano entrambi già stati inseriti rosa dei possibili candidati per il “patto civico” tra grillini e Dem. Infatti Di Maio la scorsa settimana ha incontrato privatamente entrambi. E a organizzare l’incontro è stato Walter Verini, il referente di Zingaretti nell’Umbria. Di Maolo, che non aveva nessuna intenzione di scendere in politica, ha ricevuto anche una telefonata del premier Giuseppe Conte, che ha provato a vincerne le resistenze. Ad aver detto no, almeno inizialmente, anche Vincenzo Bianconi tanto che nelle file umbre del partito della Casaleggio crescevano i malumori dei contrari all’accordo con il Pd: “A questo punto meglio correre da soli con la nostra candidata Carbonari, consigliera uscente”, si sfogava la grillina Tiziana Ciprini.

Sulle chat, intanto, escono alcune notizie in cui si parla proprio di Bianconi. “Chi conosce un minimo la nostra realtà sa benissimo che in Umbria è sempre stato in vigore un sistema di fatto feudale, dove il territorio è sempre stato spartito tra 4-5 ‘feudatari’ di partito plenipotenziari.” A dirlo un simpatizzante 5 stelle umbro. Dunque, un riferimento a Bocci definito “il feudatario del territorio Spoleto-Valnerina” che rappresenterebbe il vero potere e il personaggio a cui rivolgersi per avere “autorizzazioni a costruire e a gestire alberghi” e a “presiedere la locale organizzazione di categoria”. Il riferimento, quindi, a Bianconi che avrebbe dovuto conoscere Bocci, segretario regionale PD dell’Umbria, arrestato il 12 aprile 2019 dalla Guardia di Finanza nell’ambito di una inchiesta della procura di Perugia su presunti illeciti nelle assunzioni nel sistema sanitario umbro.

Sempre secondo la fonte umbra, “dopo aver eliminato Fora è stata chiesta la candidatura a Cucinelli, Cardella (Pm del processo Andreotti), Katia Bastioli (manager Novamont e presidente Terna)” fino ad arrivare a “Francesca Di Maolo”.

Perché sarebbe stato scelto Bianconi, tra l’altro come quinta scelta? “Perché è l’unico ricattabile”. Da cosa?

Di admin

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