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I dipendenti senza stipendi e senza soldi per andare a lavorare

Lo stato dell’editoria abruzzese è a livelli esageratamente grave e sta vivendo una morte apparente nel sonno generale della politica. Nonostante continuino ad arrivare soldi pubblici a destra e manca, specialmente le tv, vivono in un limbo pre-morte. Il milione di euro della Regione Abruzzo e l’altro milione di euro proveniente dalle casse del governo nazionale non aiuteranno la resurrezione dell’emittenza locale. Inutili, tra l’altro, gli sforzi dei vari assessori regionali nel garantire fondi per la comunicazione a tutte le emittenti esclusi, guarda caso, gli editori online. Cosicché iniziative quali il “Vinitaly” diventano piatti appetitosi per le tv locali per fare incetta di soldi al fine di promuovere le attività economiche delle aziende abruzzesi. In realtà, un evento come il “Vinitaly” diventa una passerella politica per il Febbo di turno. Che senso ha promuovere in Abruzzo i prodotti locali? Sarebbe logico promuovere al di fuori dei confini regionali le nostre ricchezze e affidare ad altri canali tv la comunicazione. In quel caso però si romperebbe il circolo vizioso dell’informazione a “chiamata”. Nonostante tutte le regalìe politiche ed economiche fatte negli anni alle emittenti, la crisi per loro è grave e peggiorerà sempre più.

IL CASO LA.TV

Per chi ci segue sa che siamo attenti alle “evoluzioni” delle emittenti regionali e, spesso, ci siamo occupati del caso Rete 8 e La.tv. Nell’articolo che ci è valso il premio antipatia Gli 8 direttori di rete 8 abbiamo raccontato le manovre politiche che si sono succedute all’interno della più grande emittente abruzzese per portare Carmine Perantuono e Tony Zitella a capo dell’area news del colosso Pierangeli – Spatocco. Successivamente nell’articolo TELEVISIONE/LA.TV NON PAGA GLI STIPENDI abbiamo denunciato la grave situazione presente all’interno della neo emittente regionale . Ad oggi, con nostro profondo rammarico, scopriamo che la situazione oltre a non essere cambiata all’interno de La.tv si è persino aggravata. I politici che utilizzano l’emittente come seconda casa per promuovere i loro atti eroici stranamente non hanno speso una parola per i dipendenti che non percepiscono stipendi, in alcuni casi, da nove mesi. Tutto questo, ripetiamo, è molto strano specie in un periodo in cui, tra social network e libera informazione online, nessuno può dire “non lo sapevo”. Ci chiediamo, inoltre, come mai i dipendenti continuino a lavorare e a “elemosinare” in completo silenzio uno stipendio che non arriverà mai. Ci rendiamo conto che poche sono le persone libere e non ricattabili da un sistema tutt’altro che democratico,  ma la dignità umana non può essere scambiata con null’altro al mondo. Stranamente politici e sindacalisti non insorgono in questa vicenda perché, forse, non fa audience o, forse, ne sarebbero penalizzati perché qualcuno potrebbe chiudergli il microfono. 

IL POST DI UN DIPENDENTE

Noi che la rete la usiamo e anche molto, abbiamo trovato il post di un dipendente che scrive:«Ci sono cose più importanti da discutere alle riunioni. Per esempio risolvere definitivamente il problema di come pagare gli stipendi di gente che da mesi lavora in condizioni di totale povertà e che non sa cosa mangiare la sera, invece di discutere di politica. Ma ahimè non tutti hanno problemi di soldi. Si coltivano l’orticello proprio e tirano l acqua solo al proprio mulino fregandosene dei poveracci. Fatevi un favore. La mattina quando vi pettinate sti quattro ciuffi che chiamate capelli…sputatevi in faccia. Grazie». Parole pesanti che tuonano e fanno tremare le pareti di Rete 8 che in questa vicenda è colpita di striscio ma pur sempre coinvolta. 

RETE 8 IN SILENZIO

Rete 8 news, affidata a Carmine Perantuono e Tony Zitella, non ha mai fatto un comunicato su questa vicenda. Cosa ancora più stupefacente che nemmeno gli altri organi d’informazioni hanno dato spazio a questa vicenda. Come mai tanta riservatezza? Come mai nessuna dichiarazione o presa di posizione dai direttori e i dipendenti di Rete 8? Che clima si respira nelle stanze di Viale Abruzzo 374? Sarà forse vera la voce di una possibile cassa integrazione dei dipendenti della rete ammiraglia d’Abruzzo? Può essere. Per il momento sappiamo che ben nove mesi senza stipendio è dura. 

L’APPELLO PER AIUTARCI A CAPIRE

Siccome crediamo che un politico non può permettersi di non sapere e, soprattutto, di non prendere posizione su una vicenda simile, chiediamo ad alcuni dei tanti partecipanti ai vari talk show della rete di informarsi sulla questione e non di andare soltanto a fare passarelle politiche. Poi al sindacato dei giornalisti, all’Assostampa che tanto si prodiga per sparare cartucce contro la Regione sui vari casi “Andreola” un invito a mirare più vicino senza andare ogni volta dalle parti dell’Aquila. 

I NOMI

Di seguito pubblichiamo alcuni dei nomi di politici e personaggi ospiti della rete per permettere a Google di mapparli all’interno del nostro articolo cosicché, nella loro perenne ricerca dell’ego, si accorgano del nostro articolo e quindi dell’argomento.
 
Giovanni Legnini, Rocco Micucci, Aurelio Bigi, Leandro Pollastrelli, Paolo Passamonti, Stefano Pallotta, Carlo Costantini, Antonio Di Pietro, Alfredo Fegatelli, Luciano D’Alfonso, Paolo Gatti. Per il momento finiamo qui.
 
di Antonio Del Furbo

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