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Minacce, parole pesanti e aggressioni verbali. I “civili” cittadini romani si sono rivolti così ai malati del Civico 117 A che stavano manifestando per essere ricevuti da Enrico Letta. 

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Minacce, parole pesanti e aggressioni verbali. I “civili” cittadini romani si sono rivolti così ai malati del Civico 117 A che stavano manifestando per essere ricevuti da Enrico Letta. “Te devi da spostà, devo da lavorà” e ancora:”Avete rotto il cazzo, state a fà na manifestazione al giorno”. Sono alcune delle bellissime parole che giovani e anziani hanno rivolto ai malati del Civico 117 A che da luglio stazionano in una tenda davanti a Montecitorio. Mangiano e dormono in pochi metri quadri, al caldo e al freddo ma a nessuno interessa. I politici, quando escono dai palazzi, li schivano e fanno finta di non vederli. Gli stessi politici auspicano una guerra tra poveri da tempo. L’umanità già è stata rimossa dai corpi da secoli e ora mancava la disperazione per metterci l’uno contro l’altro. C’è gente che sta scivolando verso la morte, che non ha armi. Combatte una guerra con una sedia a rotelle e grida da mesi il proprio dolore. Vuole una speranza, l’unica: quella di decidere della propria vita. “Dopo tanti mesi, finalmente ci hanno assicurato che il governo affronterà il tema delle cure compassionevoli, per riattivare la possibilità di curarsi anche a chi non ha l’alternative e ripristinare la legalità”. È quanto hanno riferito i malati dopo l’incontro con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Elisa Grande, che si è detta d’accordo a promuovere un incontro diretto con il premier Letta. Il prossimo Consiglio dei Ministri, intanto, affronterà la questione del metodo Stamina, che è stato bloccato dopo la bocciatura del comitato scientifico. 

ZdO


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