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Il segretario provinciale di Codici offre ai nostri lettori una sua riflessione all’indomani della pubblicazione dell’intercettazione telefonica tra Manuela Pierdomenico e Giorgio D’Ambrosio.

In merito alle intercettazioni telefoniche rese pubbliche da Codici una settimana fa sul difensore civico Manuela Pierdomenico e il sindaco di Pianella Giorgio D’Ambrosio mi corre l’obbligo fare una doverosa riflessione. A telefono la Pierdomenico in relazione all’indennizzo di 3 miloni e mezzo di euro ottenuti dal Comune di Chieti dice:«Il danno era pregresso e noi abbiamo fatto la frode….». Vale a dire, secondo le affermazioni della Pierdomenico, che trattandosi di danno pregresso quindi non riconducibile all’evento sismici non serebbe potuto essere indennizzato mentre loro, come dice lei, sarebbero riusciti a farlo passare come danno da terremoto. Ma come si arriva a cio’? Vi sono state perizie in contraddittorio da parte del Comune e della compagnia d’assicurazione Reale mutua che, molto probabilmente, non voleva indennizzare e poi si e’ giunti ad un accordo stragiudiziale . Pare il Comune chiedesse molto di più circa 10 milioni poi si sono accordati a tre e mezzo. Bene quindi alla fine si e’ decisi di dar credito più ad una perizia rispetto all’altra in contraddittorio. Ebbene stando alle intercettazioni telefoniche che destano forte preoccupazione  occorrebbe, al fine di accertare definitivamente la regolarita’ degli atti peritali (perche’ di questo si tratra), che l autorita’ giudiziaria competente ponesse gli edifici del Comune di Chieti interessati dall’indennizzo momentaneamente sotto sequestro per svolgere i carotaggi delle strutture al fine di definire se i danni sono o meno riconducibili al terremoto. Ma quesra operazione per accertare la verita’ ed eventuali responsabilita’ andrebbe fatta in tempi rapidi prima che sia troppo tardi perche’ una volta partiti i lavori di ristrutturazione degli edifici non si riuscira’ piu a rilevare la causa del danno.

 

Domenico Pettinari – Seg. Prov.le Codici


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