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La questione dei rifiuti di Montesilvano è a dir poco sconvolgente. Dopo il tornado innescato dall’ex sindaco Attilio Di Mattia sulla gestione dei rifiuti, per i cittadini le cose vanno sempre più peggiorando. E l’amministrazione comunale? Pare dormire sonni tranquilli. Antonio Del Furbo

La storia è sempre la stessa. Ogni volta che ce ne occupiamo la situazione non cambia di un millimetro e, anzi, peggiora. La storiellina è che Tradeco, la ditta di Altamura che gestisce i rifiuti a Montesilvano, continua a dare non pochi problemi all’intera comunità per ciò che riguarda l’intero processo di gestione dei rifiuti. Non solo: esiste un problema di stipendi per i dipendenti dell’azienda. Il sindaco Maragno aveva garantito una soluzione in tempi brevi ma, a quanto pare, ad oggi nulla è andato per il verso giusto. La causa è sempre stata la cosiddetta blindatura del contratto che non lasciava spazio a modifiche e a risoluzione. Oggi si scopre, però, che le cose non stanno propriamente così.

“Siamo arrivati a segnalare al Sindaco – spiegano Manuel Anelli e Domenico Pettinari, consiglieri rispettivamente del Comune e della Regione del Movimento 5 Stelle – alcune presunte irregolarità contrattuali. Egli nella sua veste  di primo cittadino, nonché di massima autorità comunale, dovrà farsene carico e senza timore segnalare tutto alle autorità preposte” aggiungono. Quindi, a quanto pare, qualcosa si poteva fare per togliere la gestione alla Tradeco. Ma cosa? 

Il Contratto di appalto, intanto, prevede all’art. 17 commi f) e g) la rescissione per tardivo inizio dei servizi e rispetto degli obblighi contrattuali rispetto ai dipendenti. Poteva questo essere sufficiente all’amministrazione per stracciare il contratto?

Risulta agli scriventi  – riferiscono Anelli e Pettinari – che la ditta avrebbe dovuto inoltrare mensilmente una reportistica allegata alla fattura indicante in canone da pagare, documentazione degli adempimenti previsti in materia di numero dipendenti ed il loro livello occupazionale con lo stato di servizio. Ci risulta che non sia stato fatto”. I consiglieri chiedono:”L’amministrazione come ha verificato? Possibile che sul piano lavorativo il comune sia latitante? Lo sa Maragno che da contratto, all’articolo sulle cause di rescissione, vi è esplicitamente riferimento che se la ditta non dovesse rispettare le condizioni contrattuali con i dipendenti il comune potrebbe tranquillamente rescindere il contratto? Dopo aver visto bloccare il quinto dello stipendio a diversi dipendenti e sapere che al 15 del mese, come da contratto, gli stipendi in 14 mensilità non sono mai stati pagati in tempo ci chiediamo cosa vuole aspettare il Sindaco per prendere posizione?”

E le cose che non si comprendono sono tante leggendo il contratto  tre centri raccolta che avrebbero dovuto agevolare l’utenza sia per le modalità di conferimento che per il gravoso aumento della tassa di riferimento. Di chi la colpa: della Tradeco oppure del Comune? Ancora. Le dotazioni previste da distribuire alle utenze domestiche non sarebbero state regolarmente fornite sia come numero che come rispetto della tempistica prevista dal contratto.

Si scopre, ancora, che “nell’incontro presso la Prefettura di Pescara, insieme a tutti i sindacati dei dipendenti Tradeco, sono stati ravvisati comportamenti a dir poco censurabili da parte del Gestore verso i propri dipendenti. Come mai in presenza di tali fatti il Maragno non si è rivolto alle autorità competenti per segnalarne l’ accaduto?”  

Perché Maragno è immobile?

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