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Nella città adriatica la politica cade sulla “monnezza”

Solo qualche mese fa il buon sindaco di Montesilvano Attilio Di Mattia, “sponsorizzato” dai grossi calibri della politica locale Luciano D’Alfonso e Carlo Costantini, presentava la sua candidatura sfoderando analisi politiche degne di una prima serata del “David Letterman Show”. A Febbraio l’attuale sindaco dichiarava: «I dati relativi alla raccolta differenziata della Provincia di Pescara sono mortificanti e quelli di Montesilvano fanno addirittura pena». Ancora: «Se si delinea, poi, il confronto con la città che dovremmo guardare come modello anche in chiave turistico ricettivo, cioè Rimini, allora ripiombiamo nel Medioevo». Sempre Di Mattia dichiarava che «a Rimini si riciclano più rifiuti di quelli che vanno a smaltimento, mentre a Montesilvano dovrebbe continuare ad accadere il contrario, come fossimo una realtà fuori dall’Europa». Il giovane sindaco aveva in mente già un programma chiaro per risolvere il problema rifiuti: «la prossima amministrazione deve segnare una radicale inversione di tendenza per legittimare le ambizioni di una Città che vuole giocare un ruolo chiave nel turismo e nell’economia non solo abruzzese, ma di tutta la costa adriatica. Un risultato che è strettamente legato al rispetto anche alla capacità della gestione dei rifiuti che, se fatta bene,  significa liberare delle risorse economiche in più da investire nella città e mantenere e conservare il nostro territorio nel rispetto dell’ambiente». E mentre il “ggiovane” politico sempre sorridente ascoltava il rap del compagno Bayeshan, buttatosi probabilmente da un ponte dopo aver visto all’opera il suo candidato, partoriva nuove idee tecnologiche e alternative per la gestione dei rifiuti. Ebbene, il bravo ragazzo tornato da Vienna, dopo aver abbandonato (?) precedentemente gli Stati Uniti, ha avuto l’occasione finalmente di dedicarsi alla politica 24 ore al giorno perché eletto sindaco di Montesilvano. Il giovane Attilio vuole velocemente risolvere la questione dei rifiuti della sua amata città. Purtroppo però il neo sindaco pare che già abbia qualche problema ad amministrare la sua città. E dove ci è “cascato” il giovane Attilio? Proprio sulla “monnezza”. Andiamo per ordine. L’ex sindaco di Montesilvano, Pasquale Cordoma, secondo la Procura di Pescara, è stato responsabile di aver prorogato l’affidamento del servizio alla Ecoemme, nonostante la concessione fosse scaduta nel 2010. Lo stesso Cordoma indisse una gara vinta da ecologica Sangro – gruppo Deco. A quel punto la ditta Mantini fece ricorso al Tar che, però, diede ragione a ecologica Sangro. Ad oggi la Rieco, che ha rilevato il ramo d’azienda di ecologica Sangro, insiste per l’applicazione del contratto visto che il Tar ha dato il via libera ma Di Mattia prende tempo sottolineando varie criticità. Intanto il sindaco definisce troppo alta la percentuale di differenziata che dall’azienda è stata fissata all’80% in tre mesi, i costi di gestione, che secondo l’amministrazione sono aumentati del 30% rispetto al precedente contratto, e infine la mancanza di una campagna informativa. Rieco, preso atto delle dichiarazioni del sindaco, avrebbe replicato punto per punto allo stesso Di Mattia sottolineando che il gestore può essere contestato in base ai risultati raggiunti ex post e che i costi fissati dal bando erano ben chiari all’attuale primo cittadino. Tra l’altro nell’attuale maggioranza ci sono anche gli esponenti dell’Udc, partito che ha sostenuto e partecipato alla giunta Cordoma, anche con gli assessori al bilancio. Quindi la Rieco chiede il rispetto del contratto e non l’assegnazione dei servizi. A questo punto il sindaco caccia il suo asso nella manica dopo aver preso atto che la società dei Di Zio ha inoltrato una nota alle Procure di Pescara e L’Aquila per lamentare le modalità con le quali il settore competente del Comune, in totale autonomia, ha gestito l’affidamento di modesti servizi di igiene urbana integrativi per le festività estive. «La novità è che, forse pensando di intimorirmi in questo modo, mi offrono l’occasione per anticipare io il ricorso alla Procura della Repubblica, alla quale esporrò tutti i fatti dei quali sono venuto a conoscenza e sono costretto a subire sin dal giorno dopo il mio insediamento» dichiara Di Mattia. Cosa sa il sindaco che non dice? Come mai ha aspettato la nota della Rieco per fare certe affermazioni? Potremmo ipotizzare un abuso d’ufficio per il primo cittadino di Montesilvano visto che finora non ha ritenuto opportuno fare determinate dichiarazioni? Attendiamo con ansia le risposte ai nostri interrogativi.

 

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