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Andrea Colletti contro Giorgio Napolitano. Il deputato Cinquestelle, durante il suo intervento in aula sul decreto del Fare, coinvolge il capo dello Stato e scoppia la bagarre. Immediato il richiamo della presidente della Camera ma scoppia la bagarre

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Andrea Colletti contro Giorgio Napolitano. Il deputato Cinquestelle, durante il suo intervento in aula sul decreto del Fare, coinvolge il capo dello Stato e scoppia la bagarre. La presidente della Camera richiama Colletti più volte ma la tensione non si attenua. 

Colletti attacca:«Vale la pena prepararsi un discorso per chi non ha intenzione di ascoltare? Credo proprio di no. Quindi ho deciso di parlare a braccio». Il deputato grillino ha presentato un emendamento, bocciato dalla presidenza, in cui ha proposto di dare 70mila euro alla presidenza della Repubblica per finanziare un docente di diritto costituzionale in grado di vagliare la costituzionalità dei decreti legge.

«La penna con cui firma deve essere intinta nell’inchiostro della Costituzione» 

Colletti rivolgendosi a “miss camera 2013” ricorda a tutti che la penna con cui vengono firmati i decreti legge devono essere intinti nell’inchiostro della Costituzione. Applauso. E prosegue:«l’attuale presidente della Repubblica, che in realtà funge anche da presidente del Consiglio e capo del Pd e del Pdl, dovrebbe rileggersi la Costituzione e capire che non siamo in una monarchia costituzionale con a capo ‘Re Giorgio Primo’ ma siamo in una repubblica parlamentare». A quel punto ‘Regina Boldrini’ con delega alle spedizioni punitive verso blogger non allineati, richiama il deputato. «Non è possibile rivolgersi così al Capo dello Stato» tuona ‘miss parrucca’.

“L’innominabile”

Quando Colletti sostituisce ‘Re Giorgio’ a ‘L’Innominabile’ la coda di cavallo della Boldrini si tira su e di nuovo accende il microfono:«se lei continua sono costretta a togliergli la parola». Quindi Colletti:«Stia tranquilla, non nominerò più l’innominabile che in realtà non so neanche chi sia». La riflessione alla Boldrini appare condivisibile tanto da permettere a Colletti di continuare.

«Meri passacarte»

Per Colletti i deputati sono:«Meri passacarte». Miss Camera 2013 richiama ancora. Tuona. Saetta. Proprio come Re Giorgio Primo. Indignazione da parte di alcuni esponenti del Pd e Pdl. La Boldrini rituona tale da far scoppiare un temporale:«non è un bello spettacolo, ve lo posso assicurare». Che intuito. Ancora Colletti:«Non potete pensare di modificare la Costituzione a vostro uso, abuso e consumo perché noi saremo qui giorno e notte a difenderla».

Chissà se la Boldrini ordinerà a qualche sbirro dei Servizi perquisire casa Colletti.

 

di Antonio Del Furbo

 

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