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Esisterebbe una lettera inviata qualche giorno prima delle elezioni in cui si sarebbe invitato il presidente della Fondazione Mario Negri Sud, Silvio Garattini, in cui si chiedeva di soprassedere sui licenziamenti e di rimandare tutto al dopo elezioni. I sindacati sapevano?

Nel solo anno 2013 la Fondazione ha accumulato debiti per 3 milioni di euro e attualmente per un totale ad oggi di 7,5 milioni di euro. Una situazione, forse, avallata anche da scelte politiche di dubbia efficacia e che ha trasformato l’ex Consorzio in Fondazione.

Regione e Provincia riacquistarono all’epoca quote del Mario Negri Nord che deteneva il 75% del capitale. La volontà degli Enti, almeno ufficialmente, fu quella di voler salvare il Consorzio dalle continue perdite accumulate. Peccato però che il Negri Nord avesse una mole debitoria talmente spropositata che appena gli si prospettò la ‘via di fuga’ accettò senza batter ciglio. 

Quel 75% fu diviso tra Regione e Provincia di Chieti il quale si accollarono, ovviamente, anche i debiti. E mentre il Mario Negri Nord festeggiava l’affare il centrodestra era convinto che la trasformazione del Negri Sud in fondazione avesse permesso un rilancio del centro di ricerca. E ancora oggi lo stesso Emilio Nasuti, che è stato componente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Negri Sud, è convinto che con tale operazione si siano introdotte “competenze e responsabilità finalmente chiare nella gestione del centro di ricerca”. 

Strano che nessuno si sia accorto dell’inutilità di tale operazione tant’è che ad oggi i debiti sono schizzati alle stelle e i lavoratori stanno per avviarsi verso casa nonostante le inutili proteste sindacali.

Potevano Regione e Provincia entrare in una fondazione senza metterci un euro? All’articolo 5 della Legge Regionale del dicembre 2012, numero 61 si legge:”La presente legge non comporta oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale”. 

Nel 2012 interviene la Corte dei Conti dicendo che l’Abruzzo non sta messa proprio bene segnalando, tra l’altro, un deficit organizzativo sulla gestione delle partecipate.

 

NASUTI INVITA GARATTINI A SOPRASSEDERE AI TAGLI

A febbraio di quest’anno viene approvato il piano di risanamento che prevede, tra l’altro, il taglio del personale. Il Consiglio d’Amministrazione, di cui fa parte anche Emilio Nasuti, approva e delibera il taglio del personale. Il presidente Garattini, però, non procede in quanto avrebbe ricevuto una lettera dallo stesso Nasuti che lo avrebbe invitato a soprassedere e a rinviare l’esecuzione a dopo le elezioni.

 

IL NUOVO CORSO

Mentre in queste ore Garattini sta procedendo sul fronte dei licenziamenti, la politica di centro sinistra pare sia impegnata ad aprire un nuovo corso per la Fondazione cercando di trovare nuove commesse e puntando sui servizi sull’ambiente e sanità. L’idea è quella di trovare un canale con l’Europa ed inserire il Negri Sud nelle partnership dei programmi Leader+.

Chi vivrà vedrà.

 

Antonio Del Furbo

   

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