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Il professor Leonardo Mastropasqua, direttore del centro di eccellenza in oftalmologia dell’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara, dopo il nostro reportage e l’indagine interna commissionata da Chiodi su quanto accaduto, non ci sta e replica ai due articoli di Zone d’Ombra.

“In relazione agli articoli pubblicati sul sito web ‘zone d’ombra’ (1 e 2) – scrive Mastropasqua – mi preme di segnalare che la paziente ha preparato la cartella clinica ed eseguita automaticamente la terapia intra-vitreale nello stesso giorno (05.05.2014). La diagnosi di degenerazione maculare senile di tipo essudativo e il conseguente indirizzo terapeutico – spiega il professore –  risalgono al 14/04/2014, giorno dell’esecuzione del check-up della retina, preso in appuntamento mediante CUP dalla paziente stessa. Appena fatta la diagnosi venivano immediatamente, come per prassi, dati gli appuntamenti”.

 

APPUNTAMENTI FISSATI IN MANIERA CORRETTA 

“Gli appuntamenti per il trattamento mediante un ciclo di tre iniezioni intravitreali di anti-Vegf  – continua Mastropasqua – sono stati stabiliti in maniera corretta secondo le linee guida internazionali e nazionali certificate per il nostro Centro Regionale di Riferimento per la cura delle maculopatie (I iniezione il 5/5/2014, II iniezione il 9/6/2014, III iniezione il 14/07/2014). Le date per i trattamenti sono state comunicate alla paziente mediante l’apposito modulo standard; il primo trattamento è stato eseguito in data 5/5/2014; il giorno seguente la paziente ha eseguito il controllo post-operatorio ed è stata quindi invitata a tornare il giorno 3/6/2014 per la preparazione della seconda iniezione”.

 

RISORSE ECONOMICHE INSUFFICIENTI

Il direttore della clinica oftalmologica chiarisce che:”In seguito alle difficoltà insorte su scala nazionale circa le risorse economiche necessarie per l’utilizzo del farmaco ‘on label’ (un farmaco utilizzato rispettando le indicazioni riportate sulla scheda tecnica del prodotto, approvata dalle autorità competenti ndr) nel trattamento della degenerazione maculare senile, la farmacia del policlinico non ha ricevuto in tempo il farmaco necessario per i trattamentiNel momento stesso che il mancato arrivo del farmaco è stato comunicato al nostro Centro lo staff medico ha dovuto verificare quali pazienti potevano essere trattati con l’unica tipologia di farmaco anti-Vegf ‘on label’ disponibile in farmacia e stabilire una classe di priorità secondo le linee guida internazionali.

Questa procedura, peraltro codificata nelle procedure aziendali di controllo della qualità, ha richiesto circa 2 ore di lavoro. Durante queste due ore i pazienti sono stati tenuti in ‘stand-by’ in attesa delle corrette decisioni. Successivamente i pazienti che avevano l’indicazione compatibile con il farmaco disponibile sono stati trattati mentre i pazienti che non rispondevano ai criteri di indicazione ‘on-label’ del farmaco e che non rivestivano carattere di urgenza sono stati rinviati alle sedute successive stabilendo la data dell’intervento in base alle esigenze Cliniche ed alle loro esigenze personali. La donna ha prenotato una visita di controllo oculistico presso il Centro Retina che è stato fissato precisamente alla fine del ciclo terapeutico”.

 

REGIONE ABRUZZO EFFICIENTE

Il professor Mastropasqua “coglie l’occasione per evidenziare l’assoluta professionalità dimostrata dal Centro Oculistico della ASL di Chieti e dalla Regione Abruzzo che hanno consentito in modo tempestivo la possibilità di espletare presso il SSN le cure richieste”.

 

Ringraziamo il professor Mastropasqua per le delucidazioni fornite in merito alla vicenda. Crediamo che un’informazione libera non possa che contribuire alla crescita di un’intera società. Ora attendiamo che la politica faccia ogni sforzo per assicurare ad ogni cittadino degna assistenza destinando piu’ fondi al sistema sanitario.

ZdO

 

Un pensiero su “Ospedale di Chieti: dopo il nostro reportage e l’intervento di Chiodi Mastropasqua chiarisce cosa è accaduto”
  1. Pessima esperienza da Mastropasqua, totale disorganizzazione, nessuna umanità verso il paziente, continui rimandi, una vergogna, guardate oltre!

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