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“Lei deve stare zitto. Io faccio gli interessi di mia madre e non suoi”. Sono solo alcune delle parole che un uomo ha pronunciato nei confronti di un anziano in sala d’attesa presso il nosocomio teatino. “Questo bastone te lo do in testa” ha risposto l’arzillo uomo. Tutto è avvenuto sotto gli occhi dei dipendenti dell’ospedale. Ma nessuno ha ritenuto opportuno avvertire la vigilanza.

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“Lei deve stare zitto. Io faccio gli interessi di mia madre e non suoi”. Sono solo alcune delle parole che un uomo ha pronunciato nei confronti di un anziano in sala d’attesa presso il nosocomio teatino. “Questo bastone te lo do in testa” ha risposto l’arzillo uomo. Tutto è avvenuto sotto gli occhi dei dipendenti dell’ospedale ma, nonostante tutto, nessuno ha ritenuto opportuno avvertire la vigilanza.


L’AVVISO

Il diverbio è nato quando, un uomo che accompagnava la madre 95enne, ha iniziato a chiedere al personale medico, in maniera insistente, se la madre avesse diritto a “scavalcare la fila” visto che “deambulava” a fatica.
Di fianco l’ingresso del reparto un avviso precisava che “i pazienti disabili” o “in carrozzella hanno precedenza sugli altri”.


IL DIVERBIO

Dopo l’ennesimo ‘pressing’ nei confronti del personale ospedaliero, un paziente anziano ha invitato l’uomo a rispettare le regole e ad attendere la chiamata per sua madre. “Stia zitto” ha risposto l’uomo. “Io faccio gli interessi di mia madre e non suoi”. L’anziano ha ribattuto:”In Italia ci sono troppi furbetti”.


NESSUN INTERVENTO

Nessuno del personale ospedaliero è intervenuto per placare gli animi. Alla nostra richiesta di avvertire la sicurezza alcuni dipendenti ci hanno risposto:”Non è compito nostro”.
Dopo circa mezz’ora dalla fine del diverbio tra i due uomini è arrivata una guardia giurata. Esattamente 45 minuti dopo due poliziotti.

Se questa è Italia.

ZdO


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