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I lavori partiranno domani nei pressi della foce di Fosso Vallelunga, zona sud di Pescara.

Dunque, la tanto discussa opera partirà senza intoppi nell’area di Porta Nuova dove verrà allestito il cantiere preparatorio e propedeutico ai lavori legati al progetto di collegamento Hvdc Italia-Montenegro denominato ‘Mon.Ita’. A commissionare i lavori la società Terna Rete Italia, in applicazione ad un decreto interministeriale. Tale decreto autorizza tutte quelle operazioni finalizzate alla realizzazione dell’elettrodotto Italia-Montenegro. La nota diffusa dal Comune di Pescara precisa che i lavori riguardano la predisposizione delle tubazioni che ospiteranno i cavi (cavidotto) solo direzione mare ad una profondità minima di 3 metri dal livello del terreno e avranno una durata di circa 90 giorni. Opere che verranno realizzate senza scavi ma usando un sistema di perforazione teleguidata, attraverso il quale i tubi verranno spinti nel sottosuolo. 

Un’opera duramente contestata dal Movimento 5 Stelle che l’ha definito:”l’ennesimo sopruso alla sovranità nazionale e ai cittadini”. Un progetto, per i deputati del Movimento 5 Stelle della Commissione Ambiente, travestito “con l’encomiabile finalità di far entrare il Montenegro in Europa” e che “porterà alla costruzione di un elettrodotto di 415 km che collegherà Tivat e Pescara“. Un’opera per Mirko Busto dei 5 stelle nemmeno innocua:”i carichi ambientali delle coste e in aree protette italiane aumenteranno, in un momento in cui il nostro fabbisogno energetico è già ampiamente coperto. A chi porta vantaggi questa ennesima grande opera inutile? Porterà solo guadagni alle compagnie che si troveranno a gestire le bollette dei comuni mortali di entrambe le sponde dell’Adriatico. Solo per l’Italia, l’investimento nella costruzione sarà di 760 milioni di euro, la maggior parte dei quali investiti dalla società italiana Terna e poi ‘recuperati’ dalle tasche dei cittadini. Per questo come M5S abbiamo ritenuto esprimere un parere negativo alla ratifica”.

ZdO

 

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