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Ennesima aggressione ai danni di due persone in Corso Manthonè. È accaduto ieri sera in un locale del centro della movida pescarese. L’uomo avrebbe prima obbligato un coetaneo ad una sfida a braccio di ferro poi passato alle minacce e, quindi, alle botte.

Il rom è entrato nel locale a cercare qualcuno con cui sfidarsi a braccio di ferro. Dopo aver visto un ragazzo al banco lo ha intimato a sfidarsi con lui nella ‘gara’. Successivamente il rom è andato su di giri forse per la sconfitta dell’incontro. A quel punto il disabile, intervenuto per placare gli animi, si è beccato un pugno alla testa. Stessa sorte alla sorella, una giovane madre con un bimbo di 8 anni, presente nel locale, che ha riportato uno spostamento della mandibola con conseguente ematoma sul labbro.

Nessun vigile era in zona al momento dello scontro. Come mai? Eppure, a giudicare dai racconti che stampa e tv fanno del capoluogo adriatico in termini di sicurezza, pare ci sia da star tranquilli.

Solo il 19 luglio raccontammo di una vera e propria ‘fiction’ girata dal sindaco, Alessandrini, e dal capo dei vigili, Maggitti, sulla riviera pescarese con il solo scopo, forse, di fare i duri con i deboli visto che, un vigile, se la prese con un ristoratore per un cartello mal posto. Facile vero? E al disabile e alla donna che risposte danno i nostri rappresentanti delle istituzioni?

ZdO   

 

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