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L’azienda è destinata a chiudere o ad essere venduta ai privati. Ma la Fiom continua a buttare fumo negli occhi ai dipendenti. 

Il disastro economico dell’Italia è sotto gli occhi di tutti, persino del più sprovveduto elettore. Gli economisti e grandi professoroni ancora a spiegarci che abbiamo evitato di finire come la Grecia. La fine l’abbiamo scampata grazie a quel “rigoroso” professore che per un po’ ha tenuto le redini dell’Italia in mano: Mario Monti. L’uomo a cui tutti riconoscono grande sobrietà e grande rigore nei conti ma che ha traghettato i redditi delle famiglie italiane nelle tasche dei banchieri mondiali. Erano i mesi del governo Monti. I professori scesi dalla cattedra e, per spirito di servizio, saliti in politica. I geni della Bocconi ci hanno raccontato che il “Bel paese” è stato salvato grazie alla loro visione, i loro teoremi, i loro algoritmi e il loro sacrificio. Se “il mai stato comunista” avesse incaricato qualsiasi pensionato ottant’enne le sorti dell’Italia sarebbero state salvate ugualmente e senza spese aggiuntive per ministri e sottosegretari. Salvare un’economia prelevando soldi dai conti e dai risparmi di gente già disperata l’avrebbe saputo fare chiunque. Anche Scilipoti. 

Nessuno che abbia pensato né a livello nazionale né a livello locale di tagliare fondi alle banche, ai signorotti della politica, ai carrozzoni politici, e, magari, a qualche evasore. Tutti contro pensionati, dipendenti e piccoli imprenditori: Equitalia, banche e Stato. Quando qualche voce si eleva dal deserto culturale subito le grosse lobby lo eliminano o lo processano in piazza al pubblico ludibrio. La moda del momento è l’ambiente, l’occupazione la Giustizia. Se si è in disaccordo su alcuni tematiche portate avanti dalle associazioni ambientaliste piuttosto che da alcuni magistrati, sei fuori. Si diventa in breve burattino, mafioso, seguace di Berlusconi, servo.

Sulla questione dell’azienda pubblica “Provincia e Ambiente Spa” tutta l’informazione ha gridato allo scandalo ma senza entrare nel merito della questione.

Provincia e Ambiente Spa: l’azienda 

Provincia e Ambiente Spa è una società a capitale misto (pubblico – privato) che si occupa di servizi per l’energia, la prevenzione, la sicurezza e il territorio. Leggiamo, sempre dal sito, che:«La Mission è quella di gestire in forma imprenditoriale servizi pubblici orientati al contenimento energetico, alla sicurezza dei cittadini ed alla salvaguardia dell’ambiente.

Le nostre attività possono essere così riassunte:

  • Verifica di Impianti Termici ai sensi della Legge 10/91 e dei D.P.R. 412/93 e 551/99 e del D.Lgs. 192/2005 modificato ed integrato dal D.Lgs. 311/2006; Legge Regionale Abruzzese n° 17 del 25 giugno 2007.
  • Servizi di interesse energetico finalizzati a migliorare la qualità dell’ambiente e della vita;
  • Servizi di censimento, creazione e gestione banche dati con particolare interesse al settore ambientale ed energetico;
  • Studi, ricerche e programmi finalizzati a migliorare l’uso dell’energia ed al rispetto dell’ambiente.

 

Provincia e Ambiente Spa: perché?

Siamo davvero sicuri dell’utilità di questa azienda a maggioranza pubblica? Possiamo forse estremizzare il nostro discorso che l’azienda altro non è che un carrozzone politico nato per esigenze di qualche partito politico per potersi garantire un elettorato sicuro negli anni? 

La Provincia di Pescara cede il pacchetto azionario

Ventilata l’ipotesi da parte della Provincia di Pescara di una vendita del pacchetto azionario del 78%, si è scatenato il putiferio. I lavoratori sono scesi con l’appoggio di Fiom-Cgil, Uil-Uilm, Fim-Cisl, Ugl Metalmeccanici contestando la decisione dell’amministrazione pubblica e far rimanere l’azienda con l’attuale assetto societario. I sindacati sono convinti che una cessione del pacchetto azionario significherebbe perdita di posti di lavoro.

Il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa e l’assessore Angelo D’Ottavio hanno però incontrato oggi i lavoratori di Provincia e ambiente spa a cui è stato spiegato il percorso che l’amministrazione sta seguendo sulla base delle indicazioni del Governo che impongono la messa in vendita delle quote pubbliche o la liquidazione della società stessa ai fini del contenimento della spesa. D’Ottavio ha spiegato che entro il 30 giugno sarà promosso un bando, sulla base di una delibera di giunta già approvata, per individuare eventuali acquirenti interessati a rilevare le quote pubbliche della società (pari al 78 per cento del totale) ma nel frattempo è stato anche promosso un ricorso al Presidente della Repubblica per tentare di bloccare il procedimento avviato dal Governo nell’ambito della spending review. «La volontà della Provincia – ha aggiunto D’Ottavio – è di continuare ad avvalersi dei servizi di Provincia e ambiente facendone una società pubblica, ma va precisato che la normativa vigente non lo permette. Per questa ragione, al fine di evitare la liquidazione, si è optato per la cessione delle quote pubbliche a favore di un soggetto che garantisca i livelli occupazionali». Il presidente della Provincia Guerino Testa invece è convinto che:«la storia di questa società va letta con attenzione. Posso dire che Provincia e ambiente spa, ereditata da questa giunta con un debito consistente, al momento ha un utile mai avuto prima e con lo stesso fatturato di prima. Non vogliamo mandare a casa nessuno ma il Governo – ha concluso Testa – ci impone di seguire una procedura di fronte alla quale non possiamo tirarci indietro e che comunque prevede, in alternativa, la messa in liquidazione». 

I lavoratori, in disaccordo con un eventuale passaggio dell’azienda al privato, continuano a manifestare contro questa scelta e non vogliono pagare la crisi. Sarebbe bene che qualcuno gli spiegasse che i carrozzoni politici sono tra quelle cose che certa politica ha alimentato e, che insieme, hanno portato l’Italia nel baratro. L’individualismo brutta bestia.

 

di Io non ci sto

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