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L’ex presidente della Repubblica ci andò duro nei confronti del pubblico ministero e di tutta l’Associazione nazionale magistrati.

Correva l’anno 2008 e l’allora ministro della Giustizia, Clemente Mastella, si era dimesso per un’inchiesta giudiziaria a suo carico. Palamara, ospite di Sky Tg24, a petto in fuori raccontava le gesta eroiche della magistratura. Ad un certo punto della trasmissione, però, irruppe con una telefonata l’ex Capo dello Stato, Francesco Cossiga. Il “picconatore” abbattè il pm con una sfilza di insulti e di critiche: “Ha la faccia da tonno. I nomi esprimono realtà. Lui si chiama – affermava Cossiga rivolgendosi alla conduttrice Maria Latella – Palamara come il tonno. La faccia intelligente non ce l’ha assolutamente. In questi anni ho visto tante facce e le so riconoscere….



Palamara scelse la linea del silenzio. Cossiga rincarò la dose:“Mi quereli, mi diverte se mi querela…”. “Faccia di tonno. I nomi esprimono la realtà. Lui si chiama Palamara come il tonno, la faccia da intelligente non ce l’ha assolutamente”.

Poi, in chiusura di telefonata, l’attacco frontale di Cossiga:“L’associazione nazionale magistrati è una associazione sovversiva e di stampo mafioso”.

Nove anni dopo, nel 2017, Clemente Mastella è stato assolto da quell’inchiesta che portò a caduta di del governo Prodi. Tutti assolti, l’Udeur connection non esisteva. Assoluzione anche per la moglie Sandra Lonardo, l’ex consuocero Carlo Camilleri e gli ex assessori regionali Andrea Abbamonte e Luigi Nocera. Fatti che “Non costituiscono reato” che nel 2008, appunto, provocarono un terremoto politico, le dimissioni di Mastella da ministro di Giustizia, la successiva sfiducia al governo Prodi, le elezioni anticipate vinte da Berlusconi.

 

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