Spread the love

Sono loro, i dissacratori, quelli che la sinistra deve ‘ammazzare’ il caimano perché è pericoloso per la democrazia. Sono quelli che l’anarchia è ‘robba’ nostra e guai a chi ce la tocca. Tutti belli, tristi ma sorridenti a raccontare l’Italia che non va dalle poltrone comode delle redazioni.

Quelli che, come la Giulia Innocenzisi candida nel 2008 come segretario dei Giovani Democratici del Pd e poi diventa membro di giunta dei Radicali Italiani. Quelli che, sempre come la Innocenzi, a dicembre dello stesso anno passa nella ex Tv di Massimo D’Alema, Red. Quelli che, come Beatrice Borromeo Arese Taverna, figlia dei conti Carlo Ferdinando Borromeo e di Paola Marzotto e nipote di Marta Marzotto. Ancora: sorellastra di Lavinia moglie del Presidente della FIAT John Elkann.

Quelli che, come Paola Bacchiddu, freelance ed ex responsabile della comunicazione per la campagna elettorale della Lista Tsipras alle Europee, ha fatto l’ingresso nella squadra santoriana.

Quelli che, come Simone Coccia Colaiuta, fidanzato con la senatrice ex comunista ‘okkupa’ la poltrona dell’arena.

Quelli che, in sostanza, in nome della rivoluzione proletaria, guidiamo il paese. Quelli che, come nel ’68, lottano contro il padrone oppressore in nome del popolo sfruttato, e poi occupano il potere per aprirsi conti nelle banche dei colleghi sessantottini.

E, per la gente qualunque, il pianeta rosso è un miraggio. Per quelli come me che l’anarchia è morta con De André.

Antonio Del Furbo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Segnalaci la tua notizia