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I Carabinieri della Compagnia di Lanciano, questa mattina, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lanciano, hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, e due agli arresti domiciliari, nei confronti di sei persone di Sulmona responsabili di rapina e lesioni personali aggravate.

Le indagini dei carabinieri sono scaturite dalla denuncia sporta da un commerciante di bestiame di 40 anni, originario di un paesino della provincia di Chieti, che ha raccontato ai militari di essere stato aggredito, lo scorso 2 gennaio, unitamente al cugino 37enne, da 5 uomini con i quali si era incontrato per acquistare dei bovini.

IL CONTATTO

L’uomo, a fine dicembre, era stato contattato telefonicamente da una persona che gli aveva proposto l’acquisto di alcuni capi di bestiame, di proprieta’ del padre, che l’anziano genitore doveva dismettere perche’, vista l’eta’ avanzata, non era piu’ in grado di accudire. Per l’acquisto i due avevano pattuito la somma di 20mila euro e l’incontro era stato fissato nei pressi di Gamberale per 2 gennaio. All’appuntamento il commerciante di bestiame si era recato con il cugino e ad attenderli aveva trovato tre uomini che, a loro volta, li avevano invitati a seguirli in un casolare, poco distante dal luogo dell’incontro, dove avrebbero potuto visionare gli animali e la relativa documentazione.

In realta’, pero’, giunti nei pressi del casolare, di fatto abbandonato, il commerciante ed il cugino erano stati aggrediti a bastonate dai tre uomini e da altre due persone sopraggiunte nel frattempo. Mentre il 40enne era riuscito a fuggire a piedi riportando soltanto lesioni di minore entita’, ad avere la peggio era stato suo cugino che era stato accerchiato dai 5 uomini e picchiato a tal punto da riportare la frattura delle ossa nasali, un trauma cranico non commotivo, un trauma toracico ed escoriazioni varie con una prognosi di 20 giorni. Nella circostanza il 37enne era stato rapinato anche del cellulare e del portafogli dove, presumibilmente, i malviventi supponevano ci fossero i 20mila euro. Fortunatamente all’interno del portafogli vi erano solo 200 euro poiche’ il commerciante di bestiame avevano pensato bene di lasciare il denaro a suo padre che non si era recato con lui all’appuntamento ma sarebbe sopraggiunto solo in un secondo momento.

IL MANDANTE: UN MACELLAIO DI SULMONA

Le immediate indagini avviate dagli uomini dell’Arma hanno permesso di scoprire, in breve tempo, che il mandante della rapina era un macellaio di Sulmona di 43 anni, fortemente indebitato con il commerciante di bestiame e con altri commercianti del settore. L’uomo, infatti, aveva organizzato l’aggressione ai danni del suo creditore assoldando i 5 malviventi che avrebbero dovuto impossessarsi dei 20mila euro che lui poi, presumibilmente, avrebbe utilizzato per saldare i suoi debiti. Questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Lanciano, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lanciano che ha coordinato le indagini svolte dai militari dell’Arma, hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere.

I NOMI

Nino Di Berardinis, 43 anni, macellaio di Sulmona accusato dagli inquirenti di essere il mandante della rapina; Cristian Di Cioccio, 35 anni; Adamo D’Adamo, 43 anni; Franco Spinosa, 35 anni; per loro è stata disposta la custodia cautelare in carcere nella casa circondariale di Sulmona. Arresti domiciliari per Antonio Di Cioccio, 37 anni e Marco Spinosa, 31 anni, anche loro di Sulmona. Il titolare del fascicolo è il pm del tribunale di Lanciano Ruggiero Dicuonzo, che ha chiesto e ottenuto dal gip Massimo Canosa l’ordinanza di applicazione delle misure cautelari.

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