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La Direzione distrettuale antimafia di L’Aquila, sta conducendo un’operazione denominata Terre d’oro. Impegnati più di 100 agenti della Forestale, 30 pattuglie operative e un elicottero che stanno eseguendo nelle provincie di Chieti e Pescara, cinque arresti e diciotto avvisi di garanzia.

Sono stati sequestrati tredici mezzi pesanti e perquisite altrettante imprese tra Pescara, Chieti, Milano e Roma e un totale di 3.000.000 di euro. Contestati i reati nell’attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti speciali e discarica abusiva e sequestrati 400mila mila metri cubi di rifiuti.

 

Quattro gli imprenditori oggetto di misura cautelare mentre per uno è stata decisa la misura di divieto temporaneo di esercitare imprese. L’indagine per corruzione è relativa alla realizzazione del ‘Megalò 3’ che vede indagato anche il sindaco di Chieti, Umberto Di Primo. La squadra mobile ha perquisito casa e ufficio del primo cittadino, a Francavilla al Mare e a Chieti. Il fascicolo riguarda uno stralcio dell’inchiesta sul traffico illecito di rifiuti. Con Di Primio sono indagati nel filone d’inchiesta: Michele Colistro, segretario generale dell’Autorità dei bacini ed Enzo Perilli, titolare della ‘Akka’, legata al progetto di Megalò, presunto corruttore. I pm che coordinano l’inchiesta sono partiti da una segnalazione riguardante il presunto smaltimento illecito dei rifiuti che si è concretizzato con gli arresti di questa mattina. Il Corpo Forestale si è trovata in una vicenda più ampia riguardante lo sfruttamento di alcuni terreni nell’area vasta dove sorge il Megalò e dove sono previste nuove speculazioni edilizie. Nell’ambito di questo stralcio di indagine si sarebbero poi seguite alcune piste che farebbero pensare a corruzione per alcuni lavori. 

Le persone finite agi arresti domiciliari e accusati a vario titolo in concorso di diverse fatti specie di reati ambientali, sono: Filippo Colanzi di 50 anni di Chieti, Carmen Pinti di 47 anni di Bucchianico (Chieti), Gianluca Milillo di 43 anni di Sulmona (L’Aquila), Massimiliano Di Cintio di 42 anni di Pescara. Infine la misura dell’interdizione dall’attività lavorativa è scattata per Emanuele Colanzi di 26 anni di Guardiagrele (Chieti). Gli altri indagati sono Bruno Maria Bazzoni di 69 anni di Brescia, Giuliano Garavello di 56 anni di Forlì-Cesena, Alberto Voltolina di 43 anni di Chioggia (Venezia), Antonio Di Muzio di 52 anni di Chieti, Remo Alessandro Ghignone di 74 anni di Milano, Vera D’Agostino di 56 anni di Moscufo (Pescara), Enzo Perilli di 49 anni di Atri (Teramo), Carmine Rafani di 66 anni di Bucchianico (Chieti), Carla Rubino di 66 anni di Bucchianico (Chieti), Luigi Renzitti di 65 anni di Penna Sant’Andrea (Teramo), Emano Natale di 65 anni di Montesilvano (Pescara), Osvaldo Amico di 48 anni di Lecce ed infine Doriana Buccarello, di 44 anni, svizzera. 

Tra i nomi degli indagati anche suor Vera D’Agostino, ovvero di Ivo D’Agostino ex assessore al Comune di Chieti. D’Agostino fu arrestato per violenza sessuale per l’inchiesta sulle case popolari.

ZdO

 

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