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Si alza lo scontro nella Capitale dopo che la sindaca ha eseguito lo sgombero delle 8 ville occupate abusivamente dalle famiglie. I delinquenti minacciano le istituzioni e i loro rappresentanti: è il momento che la gente onesta scelga da che parte stare.

di Antonio Del Furbo

Non è questione di colore politico e nemmeno di simpatie. Il momento è drammatico e mina le basi della convivenza democratica. Da una parte c’è gente che non ha mai dichiarato nulla, ha occupato case trasformate in ville. Dall’altra ci siamo noi, quelli che ogni giorno si alzano per andare a lavorare, pagano tasse e sognano un futuro. Da un lato esponenti di un clan di stampo mafioso che sull’intimidazione hanno costruito le loro fortune. Dall’altra lo Stato che li ha messi in ginocchio e buttati per strada. Ora, gli sgomberati, cercano di sparare gli ultimi colpi minacciando l’uso di pistole. Minacciano “di andare a dormire a casa della Raggi”. Parole che non fanno ridere: queste parole lacerano chi le riceve.

Chi sono i Casamonica, è bene ricordarlo

I Casamonica sono esponenti e reggenti di uno dei più potenti e criminali clan della Capitale, un “aggregato criminale storico che poggia il suo potere su una solida base familiare” dicono alla Dda. Tra le loro tante attività c’è l’usura, l’estorsione, i reati contro la persona, i traffici di droga ed il reimpiego di capitali illeciti. Un clan che ha anche minacciato di tornare al Quadraro “per fare la guerra”.

Minacce durante lo sgombero

Persino durante lo sgombero i Casamonica hanno minacciato le forze dell’ordine. A seguire sono arrivate le dichiarazioni rabbiose a tv e siti internet e, infine, il blitz negli uffici del VII municipio da parte di alcuni componenti del clan. Azioni che hanno fatto scattare l’allarme della Prefettura.

Aumentata la sicurezza alla Raggi

Per questi fatti è stata predisposta la “sensibilizzazione” del dispositivo di sicurezza che accompagna la sindaca di Roma da quando è stata eletta. Attualmente Raggi gode di “un livello 4 di protezione” che, dopo il blitz con le ruspe al Quadraro, è cambiato.

 
Spintoni e sputi

Una ventina di Casamonica ha tentato di oltrepassare le transenne che li dividono dalle case che il Campidoglio sta demolendo accendendo fuochi e agitando bastoni: sono seguiti spintoni, sputi e insulti contro i vigili urbani schierati. “Domani sarà guerra, porteremo qui duemila persone e inizieremo a sparare”, le frasi pronunciate nei confronti dei caschi bianchi romani.  

L’attività della Polizia

Massima discrezione è stata riservata a questa attività di polizia anche per non turbare la vita personale della pentastellata. Nel caso la sindaca decidesse di sporgere denuncia nel giro di poco tempo la sua scorta sarebbe rinforzata con più uomini e più mezzi. 

Minacce a Marino

Un caso analogo accadde all’ex sindaco Ignazio Marino dopo l’esplosione della seconda parte dell’inchiesta Mafia Capitale. A Marino venne recapitato davanti casa un piccione morto e un bossolo, preceduti da una lettera minatoria. 

Noi, gente onesta, sappiamo da che parte stare. Sempre.

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