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Ieri è arrivata la sentenza sulla cosiddetta “sanitopoli” abruzzese. La più grande inchiesta regionale sulle presunte tangenti della sanità ha condannato a 9 e 6 mesi l’ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco più tutti gli altri imputati nella vicenda.

Ieri è arrivata la sentenza sulla cosiddetta “sanitopoli” abruzzese. La più grande inchiesta regionale sulle presunte tangenti della sanità ha condannato a 9 e 6 mesi l’ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco più tutti gli altri imputati nella vicenda.

Vincenzo Maria Angelini, ex patron di “Villa Pini” è stato condannato a 3 anni e 6 mesi per corruzione mentre per Sabatino Aracu, Luigi Conga, Bernardo Mazzocca Lamberto Quarta e Camillo Cesarone le pene sono state rispettivamente di 4, 9, 2, 6 e 6 mesi e 9 anni.

Le prime dichiarazioni di Del Turco

 «È un processo che è nato da una vicenda costruita dopo gli arresti, cioè senza prove… hanno cercato disperatamente le prove per 4 anni e non le hanno trovate e hanno dovuto ricorrere a una specie di teorema e con il teorema hanno comminato condanne che non si usano più nemmeno per gli assassini. Io sono stato condannato esattamente a dieci anni di carcere come Enzo Tortora». Questo il commento appena dopo la sentenza di ieri che ha condannato Ottaviano Del Turco a 9 anni e 6 mesi di reclusione per presunte tangenti sulla sanità.

La dichiarazione shock:«Ho un tumore»

Anche se la notizia circolava da tempo negli ambienti giornalistici, solo oggi, con la dichiarazione pubblica di del Turco, ne è stata data diffusione:«Da tre mesi so di avere un tumore, da due sono in chemioterapia. Domani andrò a Roma a chiedere al professor Mandelli di darmi cinque anni di vita, cinque anni per dimostrare la mia innocenza e riabilitare la giunta della Regione Abruzzo che ho guidato». Sono le frasi pronunciate, in un’intervista a Repubblica, dall’ex governatore abruzzese. 

«Mi hanno condannato senza una prova applicando in maniera feroce il teorema Angelini, oggi in Italia molti presidenti di corte sono ex pm che si portano dietro la cultura accusatoria. Il risultato, spaventoso, sono nove anni e sei mesi basati sulle parole di un bandito. Ho preso la stessa condanna di Tortora, e questo mi dà sgomento». Il Pd? Ha così paura dei giudici che non è neppure capace di difendere un suo dirigente innocente», ha aggiunto Del Turco.

La sua pagina facebook

L’aggiornamento di stato della pagina facebook di Del Turco è ferma al 19 luglio quando scrisse:«Il professor Mandelli,il grande ematologo italiano,ha parlato oggi,nel Tg5 delle 13,di passi avanti importanti nella cura di forme particolari di leucemia. È un successo della nostra scienza e dei nostri studiosi..Adesso tocca allo Stato, alla politica dimostrare con il fatti che questo successo è proprio di tutti,e non solo di scienziati che fanno, ogni giorno, il loro prezioso dovere». Parlava di Mandelli Del Turco, dell’ematologo ha chiesto di curarlo per avere la forza di combattere l’ultima battaglia: quella della piena riabilitazione umana e politica.

Guido Del Turco:«Sono addolorato»

Dalla pagina personale di facebook Guido Del Turco, il figlio di Ottaviano, scrive:«Volevo dirvi a tutti voi che mi scrivete in privato o con sms che sono tranquillo. Dispiaciuto. Addolorato. Indignato. Incazzato. Ma tranquillo. Perché ho seguito ogni udienza. Ma soprattutto perché conosco e ho vissuto con papà. Quello successo oggi è una vergogna giudiziaria senza o con pochissimi precedenti. 9 anni e 6 mesi senza uno straccio di prova. Io sono orgoglioso di essere stato accanto a papà. E continuerò a farlo in appello». Poi aggiunge:«La scena più truculenta di oggi è vedere i pm abbracciarsi e sorridere per la sentenza di condanna». 

Silvio Paolucci:«Crediamo nella magistratura, ma il risanamento sanitario iniziò in quella legislatura»

«Prendiamo atto di questo primo grado di giudizio e restiamo in attesa della verifica definitiva, convinti che ciascuna delle figure in campo farà valere le proprie ragioni in attesa della verità giudiziaria». Lo ha detto il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci in merito alla sentenza sulla sanitopoli. «Umanamente – sottolinea Paolucci – sono vicino alle persone che ho conosciuto in questi anni e che hanno conosciuto il peso di un processo e oggi la gravità della pena comminata, ferma restando l’innocenza fino all’eventuale e definitivo grado di giudizio. La politica, invece, si deve occupare delle regole, per rendere sollecito l’accertamento della verità e bilanciati gli strumenti delle parti in campo, più di quanto lo sia attualmente. Quanto alle conseguenze politiche non ne rilevo. Gli effetti, anche elettorali, si dispiegarono con tutta evidenza con i provvedimenti cautelari di 5 anni fa e lo stesso lavoro della segreteria regionale in questi anni è stata diretta conseguenza di quei provvedimenti. Resto invece dell’idea che al di la delle verità processuali – conclude il segretario Pd – le azioni di risanamento dei conti della sanità furono avviate in quella legislatura».

Non si capisce, dalle dichiarazioni di Paolucci, se il Pd è dalla parte di Del Turco o della magistratura. Nella nota del segretario regionale del Partito Democratico c’è tutto e il contrario di tutto. Se gli anni della giunta Del Turco furono quelli del risanamento sanitario non si capisce come si possa accogliere una sentenza così pesante. Stranamente, lo stesso Paolucci, dichiara che gli arresti e l’intera vicenda non hanno sconvolto il quadro politico. Il centrodestra vinse solo le elezioni regionali, ma questo evidentemente è stato un dettaglio per il Pd regionale.

«Verità e giustizia per Ottaviano Del Turco» la pagina facebook

Nella serata di ieri sulla pagina facebook di «Verità e giustizia per Ottaviano Del Turco» è apparso un racconto a tratti toccante sull’intera storia che ha coinvolto l’ex governatore abruzzese.

«Immaginatevi una storia: Diventate Presidente di una regione, una a caso: l’Abruzzo. Una regione con i conti in rosso anche perché non c’era un vero controllo sui rimborsi alle cliniche private, che prima avvenivano in modo… creativo…

Iniziate un’opera di risanamento che non ha eguali IN EUROPA, anche attraverso uno stringente controllo dei rimborsi alle private, diciamo che per loro “finisce la ricreazione”. RISANATE I CONTI DI QUELLA REGIONE. Ad un tratto, il maggiore imprenditore delle cliniche private di questa regione va da un PM a dire che voi lo state rovinando, con assurde richieste di denaro. Questa dichiarazione spontanea avviene, stranamente, due giorni prima che l’accusatore riceva un avviso di garanzia per BANCAROTTA FRAUDOLENTA.
Una mattina di luglio venite sbattuti in galera, in isolamento per 28 giorni, nel clamore di tg e giornali, con un Procuratore dell Repubblica che parla di una “montagna di prove schiaccianti”.
Inizia il processo, la montagna di prove risulta essere costituita da fotografia sfocate che ritraggono IL NULLA e le dichiarazioni dell’accusatore che, nel frattempo, colleziona una simpatica serie di imputazioni che ne minano la credibilità. In questo processo molto oscuro il vostro avvocato riesce a demolire ogni singola dichiarazione dell’accusa senza lasciare il minimo dubbio sulla vostra trasparenza.
Esce la sentenza di primo grado: vi beccate 9 anni e 6 mesi. Non ci sono prove, solo le dichiarazioni di un losco figuro. Di più: venite condannati NON perché secondo i giudici avete chiesto soldi al vostro accusatore, ma perché lo stesso vi avrebbe corrotto. Non solo senza prove, ma anche con un’imputazione che non è quella per cui vi avevano arrestato ingiustamente.
Il Procuratore che, senza prove, vi ha sbattuti in isolamento per 28 giorni (come i mostri, come i mafiosi) dice di essere “dispiaciuto per l’uomo”.
Ecco, immaginatevi questa storia e DOPO, SOLO DOPO fate le vostre considerazioni.
Io non ho dubbi: sto con Ottaviano del Turco».

I commenti di facebook

«Ottaviano ha rotto gli equilibri affaristici…..come bloccarlo se non con la macchina infamante chiamata giustizia ???? Chi puo opporsi a cio’ ?? Nessuno che non abbia connivenze…..e nessuno che non si prostituisca…..»

«Le parole ed il sorriso di Trifuoggi mi hanno provocato lo schifo che mi hanno provocato le parole di Di Pietro su “la morte di Gardini come coito interrotto” e l’articolo di oggi di quel coso inumano che è Travaglio.

Tutta questa gente, all’appello, la voglio vedere. Io oggi, con una fatica ENORME e DOLOROSA, rispetto questa sentenza, pur provandone intimamente SCHIFO.
Voglio vedere cosa faranno questi signori, il giorno in cui (e non dico SPERO, ma SONO CERTO) l’appello decreterà la COMPLETA ESTRANEITA’ di Del Turco ai fatti».

Il commento di Gian Marco Chiocci su “il Giornale”

«In cinque anni nessuno ha avuto il piacere di toccare con mano le «prove schiaccianti» a carico dell’ex governatore Pd di cui parlò, a poche ore dalle manette, l’allora procuratore capo Trifuoggi. Un solo euro fuori posto non è saltato fuori dai conti correnti dell’indagato eccellente, dei suoi familiari o degli amici più stretti, nemmeno dopo centinaia di rogatorie internazionali e proroghe d’indagini. E se non si sono trovati i soldi, nemmeno s’è trovata una traccia piccola piccola di quei soldi. Quanto alle famose case che Del Turco avrebbe acquistate coi denari delle tangenti (sei milioni di euro) si è dimostrato al centesimo esser state in realtà acquistate con mutui, oppure prima dei fatti contestati o ancora coi soldi delle liquidazioni o le vendite di pezzi di famiglia. Non c’è un’intercettazione sospetta. Non un accertamento schiacciante. Non è emerso niente di clamoroso al processo. Ma ciò non vuol dire che per i pm non ci sia «niente» posto che nella requisitoria finale i rappresentanti dell’accusa hanno spiegato come l’ex segretario della Cgil in passato avesse ricoperto i ruoli di presidente della commissione parlamentare Antimafia e di ministro dell’Economia, e dunque fosse a conoscenza dei «sistemi» criminali utilizzati per occultare i quattrini oltre confine. Come dire: ecco perché i soldi non si trovano (sic !)».

 

di Antonio Del Furbo


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