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Il componente del Cda, nonché vice presidente della compartecipata a maggioranza pubblica, si ritrova tra i suoi dipendenti, il proprio figlio.

http://www.youtube.com/watch?v=Ym5ldJL8Cwg&feature=youtu.be

«In un anno, ogni singola persona può risparmiare più di 49.000 litri di acqua. Pensaci!». Lo slogan appare in una della pagine internet della Sasi spa, la Società Abruzzese per il Servizio Idrico Integrato a maggioranza pubblica. La società è molto attenta alle campagne di sensibilizzazione ma un po’ meno, forse, ai curricula dei dipendenti. Stranamente, nella compartecipata a maggioranza pubblica, spicca il cognome di un dipendente che non passa tanto inosservato: Palmerio. Il dipendente in questione è il figlio del dott. Vincenzo Palmerio, Vice Presidente della Sasi nonché componente del Cda dell’azienda pubblico-privata. Abbiamo cercato di verificare la notizia più approfonditamente possibile cercando al telefono sia il presidente dell’azienda sia Vincenzo Palmerio ma senza ottenere risultati. La nostra ricerca ha proseguito senza molti risultati anche su internet cercando di conoscere la pianta organica dell’azienda nonché fatturato e investimenti ma, purtroppo, anche qui senza risultati. Eppure di domande da fare al presidente Domenico Scutti ce ne sarebbero eccome,  ma per il momento dobbiamo accontentarci di queste poche informazioni.

L’AZIENDA 

«La S.A.S.I. spa gestisce acquedotti, depurazione e fognature per i 92 Comuni della Provincia di Chieti ricompresi nel territorio dell’A.T.O. 6 Chietino» è quanto si legge sul sito dell’azienda. Poi prosegue:«E’ il punto di riferimento di circa 150.000 utenti: dall’attivazione dei servizi fino alle emergenze guasti ed al pagamento delle bollette». La compartecipata è nata nel dicembre 2002 e tra i suoi compiti ci sono quelli della «captazione e la distribuzione dell’acqua potabile e le successive fasi di raccolta dei reflui, sia domestici che industriali, del loro trasporto attraverso le fognature agli impianti di depurazione per il trattamento prima della loro riconsegna all’ambiente naturale».

PRESIDENTE E CDA

Domenico Scutti, 63 anni di Altino (Chieti), manager della Italgas,  società del gruppo Eni, ora in pensione, è il presidente della Sasi, la società che gestisce il ciclo idrico integrato in 92 Comuni della provincia di Chieti. Scutti è stato eletto all’unanimità dall’assemblea dei sindaci soci il 16 novembre 2010. Il consiglio di amministrazione è formato da Giuseppe Di Vito, 60 anni di Vasto (Chieti), e,riconfermato, Vincenzo Palmerio, 62 anni di Lanciano (Chieti). L’attuale presidente fu fortemente voluto da Pd e Udc. Furono solo due le liste presentate: Domenico Scutti e Giuseppe Di Vito, in quota PD, e Vincenzo Palmerio in quota Udc. Il Pdl, in polemica aperta sui conti presentati dalla gestione uscente, non partecipò al voto, abbandonando l’aula di Palazzo degli studi.

VINCENZO PALMERIO CHI È?

Vincenzo Palmerio, 62 anni, di Lanciano, ex manager della azienda sanitaria frentana negli anni ‘90, ex consigliere regionale e per alcuni anni sindaco di Rocca San Giovanni, sua cittadina natale. Già nel 2004 Palmerio, candidato regionale di Forza Italia, ebbe un problema riguardo alla sua candidatura. Infatti non si sarebbe potuto candidare in base alla legge elettorale votata dalla sua coalizione, essendo all’epoca della sua candidatura un dirigente Asl. La legge anti-D’Alfonso stabiliva già all’epoca, incompatibilità tra la carica di consigliere e quella di dirigente regionale, di Asl o di società partecipate dalla Regione.

IL PDL NON VOTO’ L’ATTUALE DIRIGENZA

Al momento del voto l’intero centrodestra abbandonò l’aula per protesta. Il Pdl non approvò il bilancio e fu molto critico sulle rendicontazioni passate.

FABRIZIO DI STEFANO:«GESTIONE IRRESPONSABILE» 

«Assistiamo a scelte vessatorie nei confronti di un rappresentante sindacale colpevole solo di fare il proprio lavoro e, nel mentre, si penalizza tale figura professionale rimuovendola dall’incarico – denunciò all’epoca l’Onorevole – si assumono dieci nuove unità in barba alle normative e ai dettati del commissario in maniera del tutto discrezionale». Secondo Di Stefano in quegli anni la Sasi possedeva:«uno squilibrio di vari milioni di euro dovuti al fatto di non aver riportato l’ammortamento dei beni Isi, nonostante le varie sentenze del Tribunale di Lanciano, all’aver stornato indebitamente gli accantonamenti dagli anni 2004-2006, a una capitalizzazione dei costi assolutamente soggettiva, all’omissione dell’inserimento nei bilanci degli ammortamenti Isi dal 2003 al 2009».

IL TRIBUNALE IMPONE LA CERTIFICAZIONE DEI BILANCI

Il tribunale di Lanciano imponeva una certificazione del bilancio dal 2004 al 2008 ma che all’atto della votazione non è stata presentata. Eppure la stessa azienda anni prima vantava ottime performance di fatturato.

«DAL 2010 ASSUNTI 31 DIPENDENTI»

La Sasi, dal 2010, ha assunto 31 dipendenti a chiamata diretta. Infatti, dallo scorso anno, sta procedendo con il rinnovo della pianta organica che ha portato costi aggiuntivi

PINO VALENTE:«VOGLIAMO CONOSCERE LA PIANTA ORGANICA»

«La Sasi metta a disposizione i nomi dei lavoratori, anche temporanei, impiegati, con i relativi anni di inserimento». La richiesta è stata fatta, in ultimo, anche da Pino Valente, vicesindaco di Lanciano e presidente della lista civica Progetto Lanciano, al presidente della Sasi Domenico Scutti. «Vogliamo chiarezza e trasparenza» attacca il vicesindaco «e quindi la messa a disposizione di documenti ufficiali che attestino quanto affermato dal presidente. Vogliamo i nomi dei lavoratori, non chiacchiere. Sono diversi infatti i volti nuovi che si vedono alla Sasi, a volte anche noti negli ambienti politici cittadini. Vogliamo sapere a quale titolo operano all’interno della società. Al presidente ed alla struttura Sasi chiediamo collaborazione in questa operazione di chiarezza e trasparenza nell’ottica della salvaguardia degli interessi della popolazione frentana». 400 mila euro l’anno sono i costi per il personale. Una cifra che per Progetto Lanciano ricadrà sui cittadini, per l’aumento delle bollette, ma che per Scutti invece non avrà ricadute perché in questi anni la Sasi ha tagliato di molto i costi di gestione.

ZONE D’OMBRA CONTATTA LA SASI MA IL PRESIDENTE È MALATO

Abbiamo cercato ovunque qualche dato sulla società ma anche sulla pianta organica ma senza risultati. Abbiamo telefonato, come raccontato nel video, alla sede della Sasi ma dopo qualche minuto d’attesa, ci hanno detto che il presidente è malato e nessuno poteva darci spiegazioni. 

di Antonio Del Furbo

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