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«Non ho sparato a Di Risio. Quando è successo ero ancora a casa». Si è difeso così Roberto Martelli, 33 anni, pluripregiudicato, accusato di aver gambizzato giovedì scorso Claudio Di Risio, 51 anni, ex componente della Banda Battestini.

«Non ho sparato a Di Risio. Quando è successo ero ancora a casa». Si è difeso così Roberto Martelli, 33 anni, pluripregiudicato, accusato di aver gambizzato giovedì scorso Claudio Di Risio, 51 anni, ex componente della Banda Battestini.

L’episodio è avvenuto a Pescara, alle ore 7, sotto il portone di casa di Di Risio. Martelli, assistito dall’avvocato Marco Di Giulio, ha dunque sostenuto davanti al gip del tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea, di essere innocente.

«Martelli – ha detto l’avvocato Di Giulio, al termine dell’interrogatorio – si è alzato alle 7, poi alle 7.30 è andato al suo negozio di frutta. Quando si è svegliato, al negozio c’erano già la madre di Martelli e il ragazzo che lavora lì». Tra i motivi all’origine del gesto si è ipotizzato un vecchio rancore risalente al 2007 quando Di Risio avrebbe fatto esplodere la macchina di Martelli. L’avvocato Di Giulio ha però sostenuto che:«non ci sono motivi di astio tra i due Martelli e Di Risio, si sono chiariti già sei anni fa. Il mio assistito non riesce a spiegarsi come mai Di Risio abbia fatto il suo nome ai carabinieri». Il gip Sarandrea deve ora decidere sulla convalida dell’arresto. Martelli è accusato di lesioni personali aggravate e porto abusivo di arma da fuoco. Tra le accuse anche quella di evasione in quanto il presunto colpevole era agli arresti domiciliari e aveva il permesso di andare a lavorare nel suo negozio a partire dalle 7.30.

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