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“Per la Procura della Repubblica di Pescara il caso Arca è stato: «espressione di cattiva gestione della cosa pubblica e di mala amministrazione».

Da giorni circola la notizia che la Procura della Corte dei Conti d’Abruzzo avrebbe citato l’ex sindaco di Spoltore, Donato Renzetti. Il 28 agosto 2012, su richiesta del capogruppo del Pdl al Comune, Marina Febo e degli altri consiglieri di opposizione, viene convocato un consiglio comunale straordinario sulla vicenda Arca a cui partecipano alcuni ex amministratori, tra cui Donato Renzetti, l’ingegnere del complesso Arca Beniamino Buzzelli e l’allora responsabile dell’urbanistica Vincenzo Cerritelli (L’ARCA DEI MISTERI). Lo stesso Renzetti aveva rivelato l’esistenza di questo procedimento. Marina Febo chiede l’invio delle carte alla Procura della Repubblica di Pescara e alla Corte dei Conti d’Abruzzo. Viene aperta un’attività istruttoria e accertati alcuni fatti in merito alla delibera del Consiglio comunale n. 73 del 27.11.1999. Il piano particolareggiato Zona Direzionale Villa Raspa prevedeva che i soggetti attuatori dovessero realizzare a proprie spese, cedendo gratuitamente al Comune, alcune opere di urbanizzazione secondaria. La mancata realizzazione delle opere discende dalla delibera di giunta n. 49 del 27 marzo 2001. In questa delibera della giunta Renzetti, che approvava la convenzione tra il Comune e la Arca s.r.l., furono apportate numerose modifiche rispetto al piano approvato dalla precedente delibera dal Consiglio comunale. La delibera 49 non poteva essere fatta dalla giunta perché, inoltre, modificava il piano particolareggiato apportando all’ARCA  alcuni vantaggi, tra cui quello di costruire di più e a scapito degli standard pubblici.  Solo qualche settimana fa, si scopriva che in una delibera successiva alla numero 49, la numero 58 del 2001 e approvata il 2 aprile del 2001, Donato Renzetti chiedeva l’esecutività delle opere dell’ARCA e, nello stesso giorno, arrivava il parere tecnico. Tre giorni prima, però, ovvero il 30 marzo del 2001, la metà più uno dei consiglieri in carica si erano dimessi tant’è che l’allora prefetto di Pescara nominò il commissario Dandolo proprio il 2 aprile, giorno dell’approvazione da parte di Renzetti della delibera 58. Rispetto alla deliberazione del Consiglio comunale n. 73 del 1999, veniva introdotto l’articolo 13 che obbligava ARCA alla realizzazione di un campo sportivo con una gradinata di 5000 posti e un parco privato ad uso pubblico nella zona Fosso Grande. 

A causa delle numerose perplessità l’amministrazione Ranghelli chiedeva all’avvocato Cerulli Irelli un parere sulla delibera 49 con cui, in seguito, sarebbe stato scomputato il costo complessivo. Il danno arrecato all’Ente comunale, con questa delibera, sarebbe stato di 413.165,52 euro, spesa necessaria per la realizzazione del campo di calcio, ad oggi, non ancora realizzato. La previsione di massima di opere del Comune di Spoltore avrebbe dovuto avere un utile per l’ente locale per almeno otto miliardi delle vecchie lire, cioè il doppio che l’ARCA avrebbe dovuto versare al Comune. La società ARCA, solo successivamente alla delibera numero 58 e a un atto di cessione di aree, presentò una polizza fideiussoria stipulata il 13 dicembre 2001, con durata decennale. In seguito, sempre la Febo, con una visura camerale, scopriva che la società chiamata a garanzia delle opere pubbliche da realizzare per 5 milioni di euro, Intercontinentale S.p.a., era stata dichiarata fallita già nel 2005. La polizza, inoltre, fu attivata sei mesi dopo la stipula del contratto e di cui non esiste il protocollo. L’architetto Vincenzo Cerritelli, il responsabile che firmò per il Comune la Convenzione con ARCA, definì strano che il Dirigente competente non attivò successivamente la polizza e dichiarò che le responsabilità patrimoniali dovevano ricadere sui responsabili delle omissioni. L’area destinata al campo di calcio fu ceduta con atto del Notaio D’Ambrosio al Comune di Spoltore cosicché la società ARCA iniziò a fare dei lavori di sbancamento del terreno. Sull’area insisteva una variante sulla quale l’amministrazione non si pronunciava. Il 7 novembre 2012 venne depositato in Procura l’esposto di Febo e altri Consiglieri di minoranza sulla vicenda del Piano particolareggiato della frazione di Villa Raspa – zona direzionale, nel quale si fece riferimento agli eventuali danni derivanti da inadempimenti della società ARCA nei confronti della Intercontinentale S.p.a. La polizza fu stipulata a Roma il 13 dicembre 2001 presso la sede commerciale della società in via Nazionale, tra ARCA s.r.l. in persona di Antonio Piergallini e la suddetta società, senza alcuna indicazione nella fideiussione del nominativo del sottoscrivente. La Intercontinentale S.p.A. fu aperta il 3 ottobre 2001 e dopo la visura storica si accertò che la stessa fallì il 17 marzo 2005 e chiusa, con procedura concorsuale, il 5 ottobre 2006. Se, con l’avanzamento dei lavori il Comune avesse ridotto la polizza fideiussoria, avrebbe potuto verificare l’insussistenza della garanzia e obbligare l’ARCA a sottoscriverne un’altra. Secondo quanto accertato dagli uffici tecnici del Comune di Spoltore che i lavori del campo di calcio furono realizzati per un totale dello 0,5% e l’ARCA non avrebbe mai ceduto il terreno di 9.200 mq necessari al Comune per la realizzazione dell’edificio scolastico. A parte la fase amministrativa dell’ex sindaco Franco Ranghelli che ha cercato di far luce sul ‘buio’ ARCA, tutti i successivi amministratori se ne sono lavati le mani. 

Pertanto, mentre da un lato la Procura della Repubblica di Pescara, pur affermando che il caso Arca sia stato «espressione di cattiva gestione della cosa pubblica e di mala amministrazione», archivia i procedimenti penali derivanti dall’invio del verbale del consiglio comunale straordinario del 28 agosto 2012 e dell’esposto della Febo – sembrerebbe senza grandi approfondimenti soprattutto sulla oscura vicenda della polizza fideiussoria -, dall’altro la Procura della Corte dei Conti di L’Aquila sembra procedere verso l’ex Sindaco Donato Renzetti.

E intanto i cittadini attendono, da più di dodici anni, ancora di poter godere del campo di calcio, del parco e dell’area per la costruzione della scuola mentre il Sindaco Di Lorito, dall’inizio del suo mandato a oggi, non ha mai assunto alcuna posizione ufficiale sulle numerose perplessità emerse e sollevate insistentemente dalla Febo nel corso dell’ultimo anno.

di Antonio Del Furbo



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