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Il capogruppo del Pdl Marina Febo, insieme al consigliere Marco Della Torre, ha inviato una missiva al sindaco Di Lorito e al Segretario comunale Francesca De Camillis in merito alla delibera n°95.

Il capogruppo del Pdl Marina Febo, insieme al consigliere Marco Della Torre, ha inviato una missiva al sindaco Di Lorito e al Segretario comunale Francesca De Camillis in merito alla delibera n°95. Nella lettera si fa riferimento all’articolo 28 del CCNL del 14/09/2000 dove si spiega che:«

L’ente, anche a tutela dei propri diritti ed interessi, ove si verifichi l’apertura di un procedimento di responsabilità civile o penale nei confronti di un suo dipendente per fatti o atti direttamente connessi all’espletamento del servizio e all’adempimento dei compiti d’ufficio, assumerà a proprio carico, a condizione che non sussista conflitto di interessi, ogni onere di difesa sin dall’apertura del procedimento, facendo assistere il dipendente da un legale di comune gradimento». Quindi, il dipendente pubblico in caso sia destinatario di un procedimento civile o penale per fatti o atti direttamente:«direttamente connessi all’espletamento del servizio o all’adempimento dei compiti di ufficio – sempre che non vi sia conflitto di interesse – se gode della copertura assicurativa dell’ente, non ha diritto al rimborso degli oneri di difesa, già coperti dalla assicurazione stessa». Nella missiva i consiglieri d’opposizione sottolineano che:«gli amministratori non possono beneficiare dell’applicazione in via di analogia – e automatica – della disciplina riguardante i pubblici dipendenti, poiché si tratta di due fattispecie distinte e non identiche; gli amministratori pubblici, infatti, non sono dipendenti dell’ente, ma sono eletti dai cittadini e solo a questi – e non al Comune di appartenenza – rispondono del proprio operato. Gli amministratori dell’Ente Locale sono funzionari onorari e sono legati da un rapporto di rappresentanza con la collettività (su quest’ultimo punto, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con sentenza n. 479 del 2006, avevano già chiarito che l’amministratore di un Ente Locale presta la propria attività lavorativa non come un pubblico impiegato e non può essere assimilato ad un lavoratore subordinato)». Alla base di queste legislazione Febo e Della Torre pongono le seguenti riflessioni:«ci domandiamo sulla base di quali presupposti giuridici si intendano porre a carico del Comune di Spoltore, attraverso la delibera di giunta n.95 del 14/05/2013, le spese legali legate a procedimenti penali nei quali dipendenti e amministratori siano persone offese e non indagati/imputati del relativo procedimento. Inoltre, il richiamato articolo 2087 c.c., sul quale la giunta vorrebbe fondare giuridicamente la delibera, è inapplicabile viste le argomentazioni suddette e pertanto resta priva di qualsivoglia fondamento giuridico». Relativamente all’incarico della Responsabile del 1° Settore “Servizi alla persona e Contenzioso” e alla trasmissione al legale incaricato, i consiglieri precisano che:«i reati di ingiuria e di diffamazione tutelano notoriamente i beni giuridici dell’onore e della reputazione degli individui, rientrando nella categoria dei delitti contro l’onore. L’ente comunale non può essere persona passiva dei menzionati reati, ma la tutela della sua immagine è rimandata, in sede civile. Pertanto, la delibera de qua intende porre a carico del Comune di Spoltore i costi sostenuti da dipendenti e amministratori per la tutela attiva di posizioni individuali. Personalmente non comprendiamo sulla base di quali presupposti giuridici ciò possa ritenersi legittimo». 

La missiva termina rilevando che l’incarico di Responsabile del settore I, Servizi alla Persona e al Contenzioso è affidato alla dott.ssa Sabrina Di Pietro, coniuge del Presidente del Consiglio Comunale, Lucio Matricciani. Forse sarebbe stato il caso che alla dottoressa fosse stato dato un altro compito meno “ingrato”. I consiglieri chiedono quindi l’annullamento dell’atto e non rovinare ancor di più l’immagine dell’ente.

 

Il documento

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