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Dunque non c’è pace a Brescia. Il Gup di Torino ha ribadito il no al dissequestro delle cellule staminali ordinato dalla procura torinese ad agosto scorso. 

Insomma, una seconda doccia fredda per le dodici famiglie che avevano impugnato la decisione della procura. L’istanza di revoca del sequestro è giunta al giudice dell’udienza preliminare dopo che il Tribunale del Riesame si era detta incompatibile nel decidere sul sequestro, seppur confermandolo per 20 giorni.

Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation, è convinto che “il sequestro è illegittimo” e che “e i pazienti faranno sicuramente ricorso”. Una lotta che va avanti a suon di procedure e cavilli legislativi. Il pm Guariniello avevo richiesto i sigilli a Stamina onde evitare il protarsi di una terapia nociva.

Il sequestro sospende una legge dello Stato, la legge Balduzzi, che autorizzava la continuazione delle terapie come cure compassionevoli per chi le avesse già iniziate” aggiunge Vannoni. “Il protocollo di Stamina prevede un’infusione ogni 30/40 giorni che puntualmente viene disattesa” conclude il professore.

Le famiglie dei malati parlano di guerra legale e promettono di ripresentare una nuova istanza al tribunale del riesame.

ZdO 

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