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Niente tassa per i Comuni sotto i 600 metri d’altitudine.

Il Tar Lazio ha accolto il ricorso dell’Anci, che aveva promosso azioni contro la decisione di far pagare l’Imu sui terreni agricoli. Sospesa, quindi, la rata del 26 gennaio prossimo.

Il decreto era stato già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e aveva esteso il pagamento della tassa anche ai terreni dei Comuni con altitudine al centro” fino a 280 metri. E, come se non bastasse, in tutte le località in cui l’altitudine si collocava tra i 281 e 600 metri era stato imposto il pagamento a tutti quei proprietari che non erano coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali.

Grazie alle proteste dell’Anci e dei sindaci dei vari territori il decreto, che cancellava un precedente decreto del ’93 che stabiliva, al contrario, l’esenzione, è stato modificato. Poco più di 2000 proprietari terrieri non devono preoccuparsi, al momento, di pagare l’odiata tassa che avrebbe portato alla totale esenzione 1600 Comuni degli oltre 3.600.

Il coro dei sindaci ha parlato di “un incomprensibile macigno che i cittadini rischiano di trovarsi dinnanzi in una situazione già difficile dove le tasse sugli immobili sono divenute insopportabili“.

“Una buona notizia per i cittadini ed una piccola battaglia vinta da noi sindaci” l’ha definita Rocco Micucci, sindaco di Rapino il quale avverte:”non possiamo accontentarci”.

L’obiettivo appare chiaro: non è rinviare, ma cancellare questa scelta che mortifica e penalizza i comuni dell’entroterra. “Ritengo – aggiunge Micucci – che il decreto sull’Imu agricola sia inaccettabile per le Amministrazioni comunali e ingiusto per i cittadini. Inoltre, il taglio delle risorse finanziarie previsto dal provvedimento e fatto a chiusura di bilancio non è sostenibile. Non siamo in guerra con il Governo, perché noi, come dice la Costituzione, siamo parte dello Stato, ma proprio per questo vogliamo che la voce dei Sindaci in rappresentanza dei cittadini venga ascoltata”.

Micucci, insieme ad altri sindaci del comprensorio, aveva dichiarato di voler spostare la sede del Comune in alta quota al fine di evitare ai cittadini di pagare l’imposta.

ZdO

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