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Una impresa editoriale che termina nel silenzio e nello sconforto di chi ha creduto al progetto

Triste storia quella di Tv6, la televisione abruzzese che in poco tempo ha visto il succedersi il veloci passaggi di mano editoriali. Dopo l’acquisto da parte del patron del Teramo calcio Luciano Campitelli l’emittente, a poco più di un anno, tira le somme e decide di fermarsi. Il gruppo editoriale specializzato in “food” abbandona il settore televisivo e offre la pietanza in sacrificio del primo editore goloso di televisione. «Il gruppo ha deciso di dedicarsi al food e non se la sente più di investire in un settore che gli sta portando via tempo e denaro» ci dice Andrea Michini amministratore del team Campitelli. Semplice scelta aziendale o paura e incompetenza in un settore apparentemente facile da gestire ma che in realtà riserva insidie pericolose? Non si capisce come mai siano stati fatti investimenti così corposi su un’azienda televisiva per poi rimetterla sul mercato nel giro di pochissimo tempo. Eppure, qualche tempo fa, lo stesso Michini era convinto di riuscire a far fare un grosso passo in avanti all’emittente aumentandone la penetrazione territoriale. Noi stessi auspicavamo una rapida moltiplicazione dei canali informativi visto che, in Abruzzo, scarseggiano mezzi d’informazione indipendente. Per il momento tutto ciò non è avvenuto e non sappiamo il perché. Ci limitiamo a dire che qualche anno fa fu tentata una operazione editoriale che voleva scardinare il monopolio televisivo che tuttora tiene agli “arresti domiciliari” i veri professionisti del settore, ma l’operazione fallì miseramente. Dalle fonti in nostro possesso il gruppo che diede vita al “Quotidiano d’Abruzzo” allora diretto da Antonio Del Giudice, pare volesse dar vita ad una nuova tv ma gruppi di pressione, non vollero e boicottarono l’iniziativa. Ancor prima, anno 2002, il gruppo Serfina (attualmente banca) e il costruttore Enzo Amadio investirono nel progetto Atv7 ma dopo soli quattro anni, anche in questo caso, l’iniziativa fallì. Questo elemento non sappiamo possa essere usato per criptare la storia di tv6, ma siamo convinti che in qualche modo la faccenda possa rientrarci. Tutto dipende ora capire se il nuovo gruppo interessato all’acquisto dell’emittente silvarola concluda l’affare. Bachisio Ledda, direttore generale del gruppo Mail Express, la rete di recapito privata nata in concorrenza con il monopolio pubblico delle Poste italiane, sarebbe interessato “all’affaire” tv6. Contattato dalla nostra redazione Ledda ha preferito non rilasciare dichiarazioni in merito alla trattativa invitandoci a richiamare tra qualche giorno. 

Era il 1998 quando proprio Bachisio Ledda scommetteva sulla sua azienda di posta privata:«Cosi’ facciamo concorrenza alle poste – tartaruga» dichiarava al Corriere della Sera. L’imprenditore sardo nato in provincia di Nuoro 59 anni fa, esasperato dai disservizi postali che pregiudicavano il lavoro della sua azienda, una societa’ di servizi specializzata nel direct marketing, pensò bene di far consegnare la propria corrispondenza ai suoi dipendenti e collaboratori. Da lì il successo fu breve. Ledda ha cominciato a muoversi anche in altri settori, investendo nella Riviera Samb Volley e, ultimamente, nel settore televisivo marchigiano che è TVP ITALIA. «Mi tuffo con entusiasmo in questa nuova avventura, entro nell’editoria avvalendomi di un mix di giovani e giornalisti esperti» dichiarò l’imprenditore all’indomani della presentazione della nuova tv. Da quel momento furono fatti investimenti corposi per il rilancio dell’emittente dal punto di vista dei ponti e della copertura. Ora tocca a Tvsei: sarà la svolta tanto attesa per l’Abruzzo editoriale? Vedremo.

 

di Antonio Del Furbo

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