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Il dottor Stefano Moretti, componente dell’Osservatorio antimafia Regione Abruzzo, da anni impegnato in prima linea contro la criminalità organizzata, in un’intervista shock ci aggiorna sulla reale situazione delle “mafie” vastesi. Racket, prostituzione e spaccio di droga sono le attività da cui la malavita trae linfa vitale. Politica e istituzioni pubbliche appaiono distratte però da questa vera e propria emergenza.

Moretti ha portato analisi e valutazioni dei fatti direttamente al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi descrivendogli dettagliatamente la “questione” vastese così com’è. «C‘è stato un lungo incontro con Chiodi in Regione dove abbiamo parlato di questi argomenti. Lui è molto sensibile al tema della sicurezza e mi ha garantito che si impegnerà di prima persona» ha chiarito Moretti. 

Dottor Moretti com’è la situazione della criminalità organizzata a Vasto?

A Vasto la criminalità ha fatto un passo avanti notevole. Si è organizzata in vere e proprie gang strutturate e governate da regole precise. Possiamo dire che in Abruzzo e quindi anche a Vasto esiste la quinta mafia italiana che ha ricevuto in appalto dai grandi clan soprattutto, della camorra, l’appalto dello spaccio della droga. 

Può specificarci quali sono le maggiori attività da cui la malavita attinge fondi per sostenersi?

L’attività maggiore da cui la criminalità attinge denari è lo spaccio delle sostanze stupefacenti. Da un calcolo approssimativo svolto sulla base dei dati forniti dal procuratore Capo della Repubblica di Vasto, Dr. Francesco Prete, nel corso dell’ultima operazione antidroga dove sono state arrestate ben 70 persone, si può tranquillamente affermare il giro dei soldi che gravita intorno a questo mercato, nel solo vastese, supera di gran lunga i 30.000,00 euro al giorno. Ci sono poi attività collaterali che negli ultimi anni hanno preso abbondantemente piede come lo sfruttamento della prostituzione. Per esempio San Salvo Marina è piena di appartamenti dove numerose ragazze si prostituiscono. Inoltre ci sono veri e propri siti internet di annunci dedicati al marketing per le prostitute dove ogni ragazza pubblica le proprie foto ed il proprio numero di telefono.

La politica quale risposte da?
 
La politica locale è completamente sorda, cieca e muta. Solo il Sindaco di San Salvo, Avv.to Tiziana Magnacca, ha imposto un giro di vite per garantire sicurezza ai propri cittadini.

C’è omertà tra i cittadini sull’argomento?

Più che omertà esiste collusione, connivenza ed addirittura tra i giovani si fa a gara a chi è più amico di certe persone. La cosa grave è che parecchi giovani vogliono emulare certi comportamenti ritenendo certe persone un modello da seguire. Questa cosa è grave perchè crea dei disastri inimmaginabili all’interno delle famiglie vastesi. Ci sono decine e decine di famiglie distrutte dalla droga.
 
Lei si è sempre esposto in prima linea. Ha ricevuto minacce? Di che tipo?
 
Minacce ne ho ricevute a tonnellate e di tutti i tipi ma bisogna cercare di far fronte comune perchè la droga è la più grande minaccia non per noi ma per i nostri figli. Pensi che il procuratore Prete nell’ultima operazione denominata Tramonto ha segnalato al Prefetto 300 nuovi giovani assuntori di sostanze stupefacenti.
 
Riesce a farmi un quadro in percentuale sulle attività criminali?
 
Direi che al primo posto la droga poi la prostituzione le estorsioni ed i reati legati anche ad attività finanziarie illecite così come messo a nudo dall’ottimo lavoro del Capitano della Guardia di Finanza Luigi Mennitti.

Perché tutto tace?
 
Tutto tace perchè non c’è la volontà politica di arginare la criminalità. Basti pensare che gli uomini dello Stato troppo zelanti ed operosi vengono fermati addirittura dal Presidente della Repubblica. Se fossi stato il Presidente della repubblica non avrei mai permesso che la mia città e la mia regione potessero essere ridotte nelle condizioni in cui versa Napoli e la Campania, città e regione di appartenenza del nostro caro Capo dello Stato.

Che risposte possono essere date per uscire da questa situazione?

Bisogna intervenire a livello legislativo aumentando tutte le pene minime per i reati legati alla droga eliminando tutti i benefici. Personalmente porterei la pena minima a venti anni di reclusione senza nessun beneficio o attenuante. Inoltre bisogna stringere una convenzione con l’Alaska o l’Afganistan per realizzare in q un carcere di massima sicurezza dove portare i nostri delinquenti pericolosi a scontare le loro pene. Lo Stato italiano è troppo morbido perchè i primi delinquenti siedono nel parlamento ed occupano i principali cardini dello Stato. Per questo la porta è bloccata e non si riesce a chiudere. Guardi il nuovo Governo: ha forse sentito parlare di lotta alla criminalità?
Oggi, con la crisi economica, il controllo di intere aree territoriali del sud italia è in mano alla criminalità organizzata che può garantire occupazione e soldi. Cosa che uno Stato troppo corrotto e macchioso non riesce più a fare.      
 
Lei è stato centrato anche dal fuoco che dovrebbe essere “amico” da alcune istituzioni. 

Sì è vero, in quanto chi si trova in alto viene tratto in inganno da chi vuole far passare Stefano Moretti, che dice verità scomode, come l’unico problema di Vasto senza guardare, o ancora peggio facendo finta di non vedere, chi in città gira con auto di lusso, ha grandi proprietà, ha le tasche piene di contanti grazie allo spaccio di sostanze stupefacenti. Fermo restando l’ottimo lavoro di Carabinieri, Guardia di Finanza e di quei poliziotti che tutti i giorni pattugliano le nostre strade per la nostra sicurezza.
 
di Antonio Del Furbo

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