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La determina è stata firmata dal direttore generale dell’ente il 24 giugno scorso. Mentre l’Azienda Acquedottistica rischia il fallimento, i vertici della Società in House continuano a firmare contratti di consulenza per migliaia di euro.

Cosicché, oltre ai 180 dipendenti tra Dirigenti, responsabili gestionali, responsabili di area ed esperti e altri circa 50 addetti impiegati dalle imprese esterne, Aca aggiunge altre figure nell’organico da stipendiare, ovviamente con soldi pubblici. 

Così spunta una determina, n. 252/2014, con in oggetto il:”Conferimento incarico professionale Gruppo di lavoro per le attività inerenti la realizzazione del piano concordatario di cui ai commi II e III dell’articolo 161 L.F.”. La costituzione del gruppo di lavoro è reso necessario per via della “situazione di crisi non irreversibile” dell’Aca “che richiede il risanamento dell’impresa, mediante interventi pianificati finalizzati alla ristrutturazione del debito“. Data l’urgenza per “l’individuazione di professionisti per la realizzazione” delle attività e dopo aver constatato “che all’interno dell’azienda non sono presenti figure professionali per poter redigere il Piano Concordatario” il direttore generale, Bartolomeo Di Giovanni, autorizza a contrattualizzare ben 4 professionisti più una società per tale progetto.

 

I NOMI 

I professionisti sono:

Andrea Di Prinzio: ruolo di Advisor. Compenso: € 35mila netti

Giuliano Pilone: ruolo di Supporto Advisor. Compenso: € 15mila netti

Vito Ramundo: ruolo di Attestatore. Compenso: € 25mila euro netti

Massimo Papa: ruolo di Temporary Manager. Compenso: € 35mila netti

BDO S.p.A.: ruolo Supporto Attestatore. Compenso: €20mila netti

Alle somme vanno aggiunte l’IVA e i contributi.

 

CHI È MASSIMO PAPA?

Al momento dell’insediamento Vincenzo Di Baldassarre dovette fare i conti con un buco di 105milioni di euro lasciatogli in eredità dal predecessore Ezio Di Cristoforo finito ai domiciliari dopo la bufera giudiziaria che lo travolse.

Di Baldassarre, ex presidente del Marina di Pescara e molto vicino al mondo dei costruttori, fu eletto nel novembre dello scorso anno con 34 voti dei sindaci del centrodestra e parte di quelli di centrosinistra vicini a Giorgio D’Ambrosio, ex presidente Ato. L’attuale amministratore unico di Aca sfidò Massimo Papa, riferimento della corrente dalfonsiana, coniuge di Fabrizia Francabanderapresidente della sezione penale della Corte d’appello dell’Aquila.

 

IL DOCUMENTO

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