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Intervento infuocato dell’ex assessore regionale Carlo Masci che non vuole essere il “Don Chisciotte della destra”. Tutti convinti che la coalizione deve ripartire da due concetti: moralità e libertà.

Una libertà per dire chiaramente le cose come stanno, una moralità per ribadire l’indissolubile vicinanza tra vita privata e vita politica. Concetti chiari, condivisibili. Assolutamente. Peccato, però, che alla chiamata alle armi non abbiano risposto alcuni tra i personaggi del centro destra abruzzese. Di Fabrizio Di Stefano, di Mauro Febbo e, soprattutto, di Gianni Chiodi, nemmeno l’ombra. A dir la verità di assenti ce n’erano altri come, giusto per citarne uno, Alfredo Castiglione, ex vice presidente della Regione, ex assessore alle Attività produttive nonché ex An. Un’assenza, giustificata, per la ventata di rinnovamento che Matteo Salvini sta portando a destra e di cui Castiglione è rimasto ‘vittima’.

In tanti a destra sono stati folgorati dalle gesta eroiche dell’Unno milanese, ma non per questo, il conclave montesilvanese non è stato in grado di proporre forti argomenti di discussione. Anzi.

“D’Alfonso viene esaltato nonostante i conti correnti del padre, della madre e soldi in contanti, senza che nessuno dice niente. Chiediamoci il perché” afferma Masci. Non c’è dubbio:”La magistratura è l’unica forza che governa l’Italia” afferma il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia. Quindi la soluzione per molti è la:Responsabilità civile dei magistrati da fare subito. Un Pm che accusa cento persone dei quali quasi tutti escono assolti, non c’è dubbio che questo pubblico ministero dovrebbe tornare a studiare. Come minimo”. 

“Vi ricordate il caso del sindaco di Roccaraso?” chiede Emiliano di Matteo, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. “Dopo anni di articoli su giornali che dipingevano una realtà squallida, i giudici hanno assolto quell’uomo perché il fatto non sussiste. Ci rendiamo conto? E di questo nessuno parla. C’è stato qualcuno che ha chiesto scusa?”. Sulla vicenda di Camillo Valentini lo stesso gup affermò:”Le genesi della vicenda è viziata. Desta stupore l’originaria ipotesi accusatoria formulata nei confronti di un ingegnere, sindaco di un tranquillo paesino dall’Abruzzo proveniente da ambienti estranei ad organizzazioni criminali, iscritto nel registro degli indagati per associazione di stampo mafioso od addirittura di narcotraffico”.

Appunto: perché nessuno ne parla?

A Pescara ora stanno proponendo via Craxi – aggiunge Masci – . Io sono nato nel ’94 politicamente e il mio primo ‘nemico’ è stato Craxi e tutti quelli che stavano con lui. Dopo vent’anni io dico che Craxi era il miglior politico che c’avevamo in Italia“. E ancora:”La questione delle regionali? Ne vogliamo parlare? Vogliamo dire che i due pm che hanno indagato Gianni Chiodi stavano in prima fila al comizio di D’Alfonso?”

“Ci siamo resi conto o no di cosa è successo all’Aquila? Arrestano il vice sindaco, sembra che Cialente crolli totalmente, un minuto dopo mettono Trifuoggi (ex procuratore capo di Pescara) a fare il suo vice. E tutto quanto si rimette a posto”.

A chi paventa, tra il pubblico, le pesanti somme di denaro destinate alla politica Masci è chiaro:la politica allora con che si fa? Abbiamo eliminato il finanziamento pubblico, perfetto. La politica con che cosa la paghiamo? Le manifestazioni come si organizzano? Chi mette i soldi per organizzare le cose? Il punto è questo. A questo punto la politica o la fanno i ricchi o la fanno quelli che rubano. Non ci sono alternative”.

Guerino Testa scaglia una spada sul suo cuore raccontando un aneddoto e gelando la sala:”il direttore della banca una volta mi ha chiamato per dirmi che non era stato accreditato lo stipendio. Rimasi stupefatto. M’informai ma tutto era stato fatto secondo procedura. Richiamai il direttore informandolo e mi rispose ‘credevo che il suo stipendio fosse molto più elevato’. Riuscivo a prendere al massimo, 3300 euro“. Un imprenditore chiede:”Se vi lamentate perché non vi dimettete?”

“Non vorremo diventare dei Don Chisciotte a combattere da soli contro una parte del centro destra che se n’è andata a sinistra, contro un potere che c’è ed è corrotto”. “È la corte costituzionale che dovrebbe intervenire sulla norma. Lo faranno? Non crediamo. Ciò vorrebbe dire abbassare gli stipendi anche dei giudici”. 

“È inutile girarci intorno: in Italia comandano le banche, la magistratura e i giornalisti. La politica non conta nulla perché è sempre maltrattata e accusata di fare gli interessi propri”. E ancora:”La questione dell’informazione è centrale e scandalosa. Ci sono giornalisti che fino a ieri facevano articoli sul ‘Messaggero‘ e contro di noi. Poi qualcuno ha ottenuto qualche incarico nel centro sinistra. È chiaro che la gente legge e dice ‘ma guarda questi qui della politica che fanno‘ senza sapere che ciò che leggono è un’informazione di parte. Se una cosa del genere l’avessimo fatta noi ci avrebbero arrestati tutti quanti”.

Il dibattito si avvia alla conclusione su un tema caldo:“I migranti che arrivano riempiono le casse delle cooperative rosse e della Caritas. “Com’è possibile che migliaia e migliaia di persone diseredate, che non hanno nulla, hanno soldi per pagare gli scafisti e raggiungere l’Italia?”. Il ruolo della destra, insomma, è riportare al centro dell’attenzione l’uomo. Per farlo c’è bisogno di un leader:”Dobbiamo diventare tanti piccoli Salvini, solo così torneremo a governare”. Testa aggiunge:”I nostri parlamentari non difendono l’Abruzzo. Sul dragaggio nessuno mi ha mai chiamato chiedendomi se avessi bisogno di qualcosa. Antonio Castricone a 15mila euro al mese che sta a fare a Roma?”. Eugenio Seccia è convinto che sulla questione del Tfr votato in Regione ci siano dei “buoni motivi per averlo accettato”.

“Se andiamo alle elezioni a Montesilvano oggi, sicuramente perderemmo contro Canatagallo”. Ma va?

Antonio Del Furbo

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